Francesco Acerbi è stato assolto dal giudice sportivo Mastrandrea e non dovrà scontare nessuna giornata di squalifica che avrebbe inciso sul futuro in nerazzurro del calciatore, incolpato di aver violato ll’articolo 28 del codice di Giustizia Sportiva.
Ma cosa è successo durante la sfida di campionato fra Inter e Napoli lo scorso 17 marzo? Al 13° minuto della partita avrebbe detto secondo quanto riferito da Juan Jesus in videoconferenza davanti al giudice federale “vai via nero, sei solo un negro, ha ammesso poi di aver sbagliato e mi ha chiesto scusa aggiungendo poi anche: ‘Per me negro è un insulto come un altro'”.
Poi c’è quello che è successo durante la partita: l’arbitro ha ritenuto di dover informare la Var, la partita è stata interrotta per oltre 1 minuto. A fine partita, Jesus, in Italia da oltre dieci anni, aveva chiuso la questione davanti ai microfoni: «Acerbi è andato oltre con le parole ma poi si è scusato: tutto finito, sono cose di campo».
Tuttavia, alla luce dei verbali di audizione dell’interista e del calciatore del Napoli, lo stralcio della registrazione dei colloqui fra Arbitro e sala var, il giudice sportivo Mastrandrea ha ritenuto non colpevole l’interista dal momento che «il contenuto discriminatorio» delle offese è stato percepito solo dal giocatore offeso, «senza dunque il supporto di alcun riscontro probatorio esterno, che sia audio, video e finanche testimoniale». E proprio nell’audio del direttore di gara si sentirebbe Juan Jesus acconsentire alla ripresa del gioco – in seguito al confronto con Francesoc Acerbi – senza esercitare il suo diritto di interrompere la partita.
Mancano quindi le testimonianze sia dei giocatori in campo che da parte dell’audio dell’arbitro. Tuttavia tutti credono alla buona fede di Juan Jesus, ma in questo caso non c’è stata la prova ed è mancata persino al testimonianza, ed in questo caso non si è potuti arrivare ad una giudizio per stabilire una condanna. Mastrandrea ha infatti ricordato che la condotta razzista deve essere sanzionata con la massima gravità ma deve essere «corrispondentemente assistita da un benché minimo corredo probatorio o quanto meno da indizi gravi, precisi e concordanti in modo da raggiungere al riguardo una ragionevole certezza».
Acerbi-Jesus: la reazione di Napoli e Inter
L’assoluzione di Acerbi ha provocato l’ira del Napoli che ha annunciato che non aderirà alla campagna contro il razzismo promossa dalla Lega Serie A per la prossima giornata di campionato.
«Qualsiasi iniziativa sarà fatta dal Napoli e non più per interposta persone di enti e associazioni», ha fatto sapere gelido il responsabile marketing del Napoli, Tommaso Bianchini: «Quindi all’iniziativa del prossimo turno di campionato in campo, la campagna “Keep racism out” non parteciperemo. Andremo avanti da soli».
L’ira del Napoli insieme alle dure parole dei suoi comunicati non è stata invece digerita dall’Inter, che avrebbe chiamato in causa il caso Sarri-Mancini, risalente al 2016 che ci spiega Virgilio Sport: “l’allora allenatore partenopeo aveva discriminato con parole omofobe il tecnico avversario. E il club di De Laurentiis in un comunicato scrisse che il mister non si era rivolto in maniera offensiva e invitata l’ex ct della Nazionale ad accettare le scuse. Un atteggiamento garantista che ora i campioni d’Italia in carica non stanno avendo”. Ma questa è un’altra storia. E voi che ne pensate?