La relazione di Ambra Angiolini con il CT della Juventus Massimiliano Allegri è giunta al suo capolinea? Non ci sono né conferme né smentite, da Milano ma nemmeno da Torino, dove il CT ha preso casa. C’è chi si chiede se a creare la crisi siano stati i nuovi impegni stati i nuovi impegni con le rinnovate gerarchie e i nuovi protagonisti della Serie A, o se sia stato un tradimento. Al momento l’unica a parlare è la figlia di Ambra, Jolanda, con parole importanti che toccano il cuore.
Cosa c’è di riprovevole o “perdente” nel fidarsi e nell’amare? Quando si gioca, si sta al gioco, sono d’accordo, ma questo non mi sembra il caso. E ditemi quello che volete, che sono pesante, che non so scherzare, che faccio questioni su problemi inesistenti, che i problemi veri sono altri, ma a me non fa ridere. La sofferenza delle altre persone non mi diverte
Ambra Angiolini e Allegri: la fine di qualcosa non diverte nessuno
Ebbene, la fine di qualcosa non diverte nessuno, ma non si può evitare che incuriosisca, soprattutto quando si tratta di una persona che al momento è sotto gli occhi di tutti. E poi, come molte relazioni la fine rappresenta un momento doloroso, di pensieri e ripensamenti, è vero. E anche se la fine di una storia d’amore rimane per lo più sconosciuta anche i suoi protagonisti, forse anche a chi è intorno a loro, ci si specchia spesso in questi racconti per misurare spesso il proprio vicolo cieco.
Si racconta che una donna abbia provato a salvare la fine di un rapporto sino all’ultimo momento, una storia in cui forse si ritrova ogni donna. Ma ciò che ha ferito Jolanda è forse il Tapiro d’oro di striscia la notizia ad Ambra, quindi ricevuto a Milano e non spedito a Torino.
“Oggi la mia mamma ha ricevuto un Tapiro in seguito alla pubblicazione di vari articoli sulla fine della sua relazione, ma il motivo non mi è chiaro. So bene che, in quanto personaggio pubblico, secondo alcuni è giusto che la sua vita, anche quella privata, venga sbandierata ai quattro venti, ma è davvero necessario infierire? Perché venire da lei a Milano? Perché non andare a Torino?”
Ebbene si ce lo domandiamo anche noi…