La concorrenza è certamente più fitta, eppure SecondoDEG l’Atalanta quest’anno potrà lottare fino all’ultimo per lo scudetto. E se si svegliano Muriel e Illicic…
Aggiungi un posto a tavola: se il tema riguarda il prossimo scudetto, bisognerà discuterne anche con l’Atalanta. Che seppure ogni anno parta male – fa parte del suo DNA – non si può dubitare che poi faccia partire la rincorsa (formidabili gironi di ritorno) e quest’anno si è alzata sui pedali anche con un consistente anticipo.
La cosa che sorprende è che spesso l’Atalanta va a fare l’impresa dopo averla annunciata: vince in casa di un’avversaria top quando solo quel risultato la può rilanciare… cioè, non vince riesce a vincere a sorpresa, magari difendendosi bene e contrattaccando, in una sfida equilibrata. No! Va a fare risultato invadendo il campo con tutta la propria spavalderia Così sarebbe quasi normale: lo ha fatto nelle scorse stagioni in campionato, e lo ha fatto anche in Champions.
In questa serie A, dopo una partenza difficoltosa e altalenante., è tornata a recitare da grande, andando a vincere prima in casa della Juve (in difficoltà ma sempre difficile da aggredire allo Juventus Stadium) e poi al Diego Maradona di Napoli, dove la squadra di Spalletti era rimaneggiata, ma anche in vantaggio per 2-1 a metà del secondo tempo.
L’Atalanta, che era passata in vantaggio per prima, mica si è scomposta! Al contrario, ha attaccato con i difensori (assist di Toloi e pareggio di Demiral). E poi ha ottenuto il massimo con l’ingresso di uno dei suoi talenti.
Quel Josip Ilicic che quando ha voglia può inventare dal nulla una azione da gol. E così, entrato a partita in corso, ha permesso alla Dea di cambiare marcia, infilando nella partita una di quelle idee che gli altri capiscono in ritardo: cioè la palla giusta per il gol vincente di Freuler.
L’Atalanta è pronta per lo scudetto?, chiedono a Gasperini. “Ci penserò quando starò davanti”, risponde quello. Che ce l’ha bene in mente l’ipotesi di ritrovarsi davanti, prima o poi!
Per cui, non si può certo giurare che l’Atalanta vincerà questo campionato. Ma che se la giocherà con le altre tre – Milan, Inter e Napoli – che sono assieme a lei le più forti e quelle che giocano meglio in Italia.
Il Napoli rimaneggiatissimo (fuori Osimhen, Anguissa, Koulibaly, Insigne e Fabian Ruiz) contro l’Atalanta ha perso di uno al termine di una partita bellissima: non esce ridimensionato.
L’Inter che ha preso a pallate la Roma ha regalato un gioco offensivo e più spettacolare di quello che ha permesso di vincere il campionato scorso.
Il Milan è la squadra che ti fa meno punti di riferimento è che ha aggiunto dinamismo e talenti (quest’anno Brahim Diaz e Tonali) per aggiungere sostanza alla leadership di Ibra.
Insomma, la concorrenza è fortissima, molto più ampia rispetto alle stagioni passate, quando sostanzialmente bisognava fare la corsa sulla Juve. Eppure nessuno là in alto ha l’intensità dell’Atalanta: la forza fisica e la capacità di distribuirla per tutto il corso della sfida.
Se riuscirà a rifinirla con le giocate di qualità dei solisti che finora si sono visti solo come speciale guest per numeri occasionali – Ilicic e Muriel su tutti – l’olimpo della serie A potrà celebrare fino in fondo il potere dominante della sua Dea.
Stefano De Grandis, 2°Deg