Nelle finali di Eastern Conference NBA continua a regnare l’equilibrio, dopo che nella notte gli Heat sono crollati e i Celtics hanno portato la serie sul 2-2. Entrambe le squadre hanno vinto un match in casa e uno in trasferta, e giovedì torneranno a Miami per una gara 5 importantissima, ma non decisiva.
Finali Eastern Conference, i Celtics pareggiano la serie
A esordi vincenti degli Heat sia in Florida (118-107) che a Boston (103-109), i Celtics hanno risposto con due larghe vittorie, prima un 102-127 e poi un 102-82.
La sfida più recente, in particolare, ha visto Miami crollare inaspettatamente, coi titolari che nell’intera partita hanno messo insieme appena 18 punti. Meno di quelli, 23, segnati dal solo Oladipo, entrato dalla panchina a ridare fiato a una squadra schiacciata da una performance dominante di Jayson Tatum e soffocata dagli avversaria nonostante l’assenza di Marcus Smart, Difensore NBA dell’Anno.
La brutta prestazione dei ragazzi di coach Spoelstra, soprattutto nel primo quarto, resterà negli annali, ma rischia soprattuto di lasciare uno strascico psicologico in vista delle ultime gare della serie.
Gli Heat non si scoraggiano, Tatum carica Boston
Gli Heat hanno però già dimostrato di saper reagire ai momenti di difficoltà. Come in gara 3, vinta nonostante l’uscita per infortunio della loro stella offensiva, Jimmy Butler, stanotte in campo ma con soli 6 punti a referto. O durante una regular season difficile, tormentata dagli infortuni ma chiusa in vetta alla Conference orientale. “Fa parte dei playoff, ci sono questi estremi alti e bassi” ha dichiarato Spoelstra, senza tradire preoccupazione. “Abbiamo dimostrato di saper trovare soluzioni offensive in tanti modi diversi”.
Il largo successo sembra però aver galvanizzato i Celtics, e in particolare Tatum, reduce da una prova opaca in gara 3. “Ora è come iniziare una nuova serie, al meglio delle 3” ha dichiarato l’ala di Boston dopo la vittoria. “Penso che dobbiamo approcciare gara 5 come una partita da vincere a ogni costo, perché stanotte abbiamo fatto essenzialmente una cosa simile. Lo sapevano tutti, potevamo sentirlo, e penso che si sia visto nel modo in cui siamo scesi in campo”.