Domani Matteo Berrettini sfiderà Novak Djokovic nella finale di Wimbledon, ma, indipendentemente dall’esito, ha già scritto il suo nome negli annali del tennis. Nessun italiano era infatti mai arrivato a giocare per il titolo del torneo londinese, ed era dalla vittoria di Adriano Panatta al Roland Garros del 1976 che un azzurro non raggiungeva la finale in uno Slam. Eguagliare quel risultato sarà però molto difficile, dato che sulla strada verso il trofeo si frappone il n. 1 al mondo.
Berrettini, impresa a Wimbledon
La vittoria al Queen’s Championship aveva già proiettato Berrettini tra i favoriti della vigilia, consolidando il suo ottimo record sull’erba. E il venticinquenne romano non ha deluso le aspettative, giocando ad altissimo livello in tutto il torneo.
Anche nella semifinale contro Hurkacz, già giustiziere di Medvedev e Federer, il n. 8 del ranking ha dominato nettamente i primi due set. Il polacco è riuscito a trovare il ritmo e rientrare in gara nel terzo, ma ha dovuto cedere nel quarto con un complessivo 6-3 6-0 6-7 6-4. Per l’azzurro si è trattata dell’11 vittoria consecutiva, una striscia che spera di prolungare anche in finale.
Djokovic punta al record
Impresa complicata dall’avversario che si troverà ad affrontare. Djokovic è alla sua settima finale a Wimbledon, dove ha trionfato cinque volte, comprese le ultime due edizioni. Un successo domani gli permetterebbe di pareggiare il record di venti Slam vinti detenuto da Federer e Nadal, e continuare a inseguire il sogno Grande Slam, dopo aver già trionfato quest’anno agli Australian Open e al Roland Garros.
Il serbo, pur non giocando il suo tennis migliore, ha battuto Anderson, Kudla, Garin e Fucsovic senza perdere un set. E si è ripetuto in semifinale, nonostante l’ottimo Shapovalov lo abbia messo in difficoltà e costretto due volte a inseguire.
Nel testa-a-testa Nole conduce su Berrettini 2 a 0, dopo la facile vittoria alle ATP Finals del 2019 e quella, molto più combattuta, ai quarti di finale del Roland Garros di giugno, ed è l’ovvio favorito del match. Ma i due non si sono mai affrontati sull’erba. E, per una volta, la pressione sarà tutta su Djokovic, impegnato a raggiungere nuovi primati. L’italiano, invece, potrà giocare con la serenità di chi, comunque vada, sa di aver già fatto la storia.