Dopo la Juventus, anche l’Inter finisce vittima del Sassuolo “ammazza grandi” e almeno per qualche giorno il campionato di Serie A torna ad essere “aperto”. Sì, perché l’avvio dei nerazzurri era stato per certi versi spiazzante: tanti gol fatti, pochissimi subiti e una squadra che sembrava potesse chiudere la questione tricolore già a dicembre. In una sola notte, invece, i ragazzi di Simone Inzaghi si sono scoperti fragili soprattutto a livello mentale nonostante il vantaggio iniziale. Il pareggio arrivato dopo una papera di Sommer (una papera di Szczesny aveva avviato anche la vittoria dei neroverdi sulla Juve) e poi la perla di Berardi hanno fatto perdere le distanze al club del presidente Zhang, con il Sassuolo che ha gestito abbastanza bene il vantaggio fino al triplice fischio finale.
Un incidente di percorso, non illudiamoci, perché questa Inter rimane senza dubbio la squadra più forte del campionato per qualità e quantità della rosa, anche se l’infortunio di Arnautovic ha leggermente accorciato il parco attaccanti. A Inzaghi l’arduo compito di non incorrere in periodi di negatività, come quelli dell’anno scorso, che hanno fatto crollare, almeno in campionato, quella che era ed è anche oggi la compagine più forte d’Italia.
Milan: smaltita la delusione derby
Attenzione al Milan, però, che sembra aver smaltito la delusione post derby ed è tornato a correre in campionato, nonostante diverse assenze importanti e le rotazioni forzate cui è stato costretto Stefano Pioli. Avranno anche avuto un calendario agevole, ma la cosa più importante per i rossoneri è essere lì in vetta a alla pari dei cugini nerazzurri, dopo un’estate in cui si è cambiato tanto e l’amalgama dei nuovi non era affatto scontata. In queste ore il ‘Diavolo’ ha anche approvato il nuovo bilancio, che fa segnare un seppur minimo segno +, a conferma che la politica adottata dal nuovo corso degli ultimi anni sta dando frutti sia sportivi sia finanziari. A livello di qualità, i rossoneri di Stefano Pioli sono leggermente sotto all’Inter, ma hanno tanti elementi che possono migliorare con il passare dei mesi e innalzare il tasso generale della squadra.
Osimhen: Tik Tok dimenticato per una notte
Guai a dare per morto il Napoli, che ieri sera ha fatto un sol boccone dell’Udinese nonostante una vera e propria polveriera innescata nell’ambiente. Victor Osimhen è tornato al gol e sembra aver fatto pace con i compagni dopo averli ignorati nel pre-partita, ma la questione con il club, dopo il video ritenuto offensivo pubblicato su Tik Tok, è ancora apertissima e il suo agente ha minacciato addirittura azioni legali. Gli azzurri sono un po’ corti in difesa al momento, ma hanno sempre lo scudetto sul petto e tutte le carte in regola per vincere contro chiunque in qualsiasi momento. Così come le due milanesi, i campani saranno in lotta per il tricolore fino alla fine.
Non è una Juve memorabile, ma è lì…
Si tiene mediaticamente alla larga dal discorso scudetto, ma in cuor suo spera di rientrarci, la Juventus di Massimiliano Allegri, che è tornata a vincere contro un Lecce che fin qui aveva dato del filo da torcere a tutti. Vincenti contro la Roma, pari al Franchi contro la squadra di Italiano, i salentini allenati da Roberto D’Aversa rappresentano (o rappresentavano) una mina vagante per una squadra tornata fragile durante la gara costellata di orrori al Mapei Stadium. Non è stata sicuramente una Juve memorabile quella vista l’altra sera all’Allianz Stadium, troppo ansiosa e impaurita, quasi avesse perso le certezze di questo inizio di stagione, in cui tutti si stanno sforzando di praticare un calcio diverso dal recente passato. La nota positiva è che la Vecchia Signora non ha concesso nemmeno un tiro in porta ai pugliesi, blindando almeno la difesa. Ora, però, c’è l’esame Atalanta, un’avversaria per la quota Champions e che richiede sempre prestazioni di un certo tipo a livello di gioco e agonismo. Dalla trasferta del Gewiss Stadium potrebbe uscire una Juventus rinata o per certi versi depressa: la continuità di prestazioni e risultati sono l’unica medicina per le squadre giovani che devono ancora farsi.