Se il 2022 del tennis è stato l’anno di Carlos Alcaraz, la vertiginosa ascesa del prodigio spagnolo ha finito per mettere in ombra la grande stagione vissuta da Felix Auger-Aliassime. Il ventiduenne canadese ha comunque tutte le ragione per essere soddisfatto di un’annata ricca di successi, chiusa raggiungendo il best ranking in carriera, al sesto posto nella classifica ATP, e trascinando il Canada alla prima, storica conquista della Coppa Davis.
Felix Auger-Aliassime, un 2022 da incorniciare
Il trionfo nel torneo internazionale, ottenuto battendo l’Australia e dopo aver eliminato in semifinale l’Italia, ha permesso ad Auger-Aliassime di terminare il 2022 su una nota positiva, dopo l’opaca prestazione alla Finals di Torino.
Ma i trofei non sono mancati neanche nei mesi precedenti. Dopo anni passati a combattere con la “maledizione” delle finali (otto quelle perse tra il 2019 e il 2021), per il talento di Montreal lo scorso febbraio, a Rotterdam, è arrivato il primo titolo ATP. Seguito poi da altri tre, tutti in un mese di ottobre in cui ha inanellato sedici vittorie consecutive, tra cui anche una su Alcaraz.
L’unica nota stonata sono state le prestazioni negli Slam, col miglior risultato di stagione costituito dai quarti di finale raggiunti agli Australian Open.
La Coppa Davis e il rammarico per Berrettini
Un cambio di passo formidabile per un atleta che si temeva potesse rimanere un eterno incompiuto, e che ha coinciso con la sua scelta di farsi allenare da Toni Nadal, zio di Rafa ed ex coach del maiorchino.
Gli straordinari miglioramenti dell’ultimo periodo sono emersi con prepotenza anche nella fase finale della Coppa Davis, dove Auger-Aliassime ha battuto in sequenza nel singolo Otte, Musetti e de Minaur senza concedere un solo set, per poi prendersi la scena nel decisivo match di doppio contro la coppia azzurra Berrettini-Fognini.
Una sfida che, come ha rivelato alla Gazzetta dello Sport, gli ha lasciato qualche rammarico: “Io e Matteo ci siamo incrociati prima di affrontarci, peccato che lui non fosse ancora in piena forma, sarebbe stata una gran bella sfida se tutti fossimo stati al 100%”. Per poi aggiungere che “La forza e la potenza di Matteo sono impressionanti, poi è una bella persona, siamo amici ed è una rivalità positiva. Sinner sta ancora crescendo, ma penso che sia uno dei candidati a vincere Slam nel futuro. Musetti è il più giovane, sta anche lui facendo molti progressi e il suo tennis è davvero spettacolare”. In attesa di incontrarli di nuovo sul campo in un 2023 che potrebbe essere ancora di più il suo anno.