La sfida tra Juventus e Manchester City era molto attesa dai supporters bianconeri, per capire sostanzialmente a che punto fossero i bianconeri, che vogliono ricostruire dopo una stagione deludente. Le due gare contro Al Ain e Wydad AC forse potevano aver illuso qualcuno, di certo non chi vi scrive, che vi ha sempre messo in guardia dai limiti e dai segnali negativi che venivano anche da partite vinte senza grandi patemi.
Juve da brividi soprattutto in difesa
La fase difensiva della squadra allenata da Igor Tudor, così come durante la parentesi targata Thiago Motta, è da brividi e inevitabilmente contro avversari più forti gli errori si pagano a caro prezzo. Non è esente da colpe ovviamente nemmeno il tecnico croato, che ben sapendo dei limiti dei suoi giocatori ha deciso di giocarsi una gara contro una delle squadre più forti al mondo uomo contro uomo…
Basterebbe fare quel giochino che si fa spesso in alcune trasmissioni TV, ovvero l’11 contro 11, per comprendere che Kelly (svincolato l’estate scorsa dopo una stagione in Serie B inglese), Savona (alla sua prima stagione tra i grandi) e Alberto Costa non avrebbero potuto reggere il confronto contro Doku e gli altri elementi che, come dice Tudor, il City compra sul mercato quando e come vuole. Andare uomo su uomo all’arrembaggio è un segnale per certi versi di presunzione, ma ovviamente ognuno ha il suo credo e risponde poi alla società delle proprie scelte.
Urgono rinforzi, la palla passa a Comolli
Alla fine della fiera, i clamorosi errori in campo dei giocatori (imperdonabili anche quelli di Vlahovic, Kalulu e Koopmeiners) non sono altro che una lettera senza tanti fronzoli verso il nuovo direttore generale Damien Comolli. Cui si indirizza indirettamente anche Tudor quando parla della potenza sul mercato del City. Le dichiarazioni del croato sembrano già diverse da quelle delle passate settimane, quando parlava di tre soli innesti per far tornare la Juventus vincente. Che si sia accorto solo oggi del livello tecnico “reale” a disposizione? Non sarebbe una cosa che depone a suo favore, perché ora ha in mano la squadra da oltre tre mesi e le carenze di tecnica e personalità non credo abbia avuto bisogno di così tanto tempo per individuarle.
Belli i proclami dei giorni scorsi, più che altro un tentativo di Tudor e dei giocatori di motivarsi e darsi la carica, ma no, questa Juve non può vincere il Mondiale per Club. Non può lottare per vincere nulla oggi, forse la Coppa Italia con i giusti incastri. La squadra ha perso rispetto alla rosa che ha vinto la Coppa Italia ed è arrivata terza: lo dicono i risultati. Ha perso in esperienza, carisma e tecnica, nonostante siano stati spesi tanti soldi dal precedente corso. Ora sta a Comolli e al suo staff, in via di completamento, porre rimedio, ma è completamente inutile parlare di idee, schemi e compagnia. Bisogna portare alla Continassa giocatori con gli attributi e più forti di quelli attuali, seppur strapagati. Un grande in bocca al lupo è d’obbligo.