È stata una notte molto amara per le due italiane impegnate in Champions League e se al termine dei sorteggi delle difficoltà potevano essere contemplate, nessuno avrebbe mai immaginato un cammino così tortuoso per Juventus e Milan. È letteralmente un disastro quello bianconero, con 3 sconfitte su 4 partite, una delle quali maturata appunto ieri sera contro una squadra molto modesta come il Maccabi Haifa. Battuti per 3-1 all’Allianz Stadium una settimana fa, gli israeliani avevano comunque lasciato intendere di poter mettere in difficoltà la Vecchia Signora nel proprio fortino. E così purtroppo è stato, durante una gara che gli uomini di Massimiliano Allegri hanno approcciato male e portato a termine senza un briciolo di amor proprio.
Juve brutta senz’anima
La Juve vista in Israele è una squadra completamente senz’anima, vuota di contenuti tecnici, tattici, atletici, umani. La matematica non la condanna ancora, ma la qualificazione agli ottavi di finale è ormai un miraggio poiché – sperando in risultati clementi dagli altri campi – i bianconeri, questa squadra qui con elettroencefalogramma piatto, dovrebbe battere in trasferta un Benfica che non perde da 23 gare ufficiali (20 vittorie e 3 pareggi) e poi concedere il bis in casa contro il Paris Saint Germain di quei mostri lì. Insomma, allo stato attuale delle cose, più realisticamente a Juventus si giocherà il terzo posto che varrebbe una “retrocessione” in Europa League. Una coppa meno remunerativa, ma che nello stato attuale andrebbe onorata perché vincere aiuta a vincere ed anche i più piccoli trofei possono essere utili a ricostruire un dna che dalle parti della Continassa sembra essersi smarrito da circa tre anni.
Il presidente Agnelli ha blindato Allegri fino al termine della stagione, così come è stata data l’intera stagiona ai suoi predecessori Sarri e Pirlo, nonostante lo spogliatoio li avesse già rigettati. Ovviamente, molto dipenderà dai prossimi risultati, perché da qui al Mondiale ci saranno 8 partite troppo importanti per la Signora. Se la situazione dovesse peggiorare ulteriormente, un cambio di guida tecnica a quel punto diventerebbe inevitabile, anche se alcuni nomi che circolano fanno letteralmente rabbrividire.
Milan penalizzato, ma non deve essere un alibi
Quanto al Milan, i rossoneri sono stati indubbiamente penalizzati contro il Chelsea a San Siro, un arbitraggio non all’altezza di una competizione come la Champions League. Detto questo, nell’economia del girone ci sta perdere due volte con la favorita (mi aspettavo una sconfitta a Londra e al massimo un pareggio al Meazza), ma evidentemente i punti che stanno pesando maggiormente sul cammino del ‘Diavolo’ sono i due punti lasciati contro il Salisburgo. Se è vero che i ragazzi di Stefano Pioli stanno praticando un gioco “europeo” e se è vero che i valori del campionato italiano sono superiori a quello austriaco, i due punti persi per strada alla Red Bull Arena in questo momento pesano come un macigno.
I rossoneri non devono fare l’errore della passata stagione, quando si nascose l’eliminazione ai gironi di Champions League dietro alcuni episodi arbitrali pur discutibili. Il Milan ha a disposizione due partite per raddrizzare la situazione e qualificarsi agli ottavi di Champions League senza alcun alibi. Al netto delle assenze, Tonali e compagnia hanno le carte in regola per andare a vincere in casa della Dinamo Zagabria e poi il successivo match casalingo contro il Salisburgo. Se così non sarà, non sono ammesse scusanti, sarebbe il secondo fallimento consecutivo e non potrebbe essere considerato assolutamente casuale né frutto solo di arbitraggi avversi.
Il bilancio provvisorio di Champions League
Al netto del Napoli (virtualmente qualificato) e del risultato di questa sera dell’Inter in casa del Barcellona, in generale, al momento il cammino delle italiane in Champions League è deficitario. Qualora 3 su 4 abbandonassero la competizione già ai gironi non sarebbe un bello spot per un campionato che dopo la vittoria degli Europei, a detta di molti, avrebbe colmato il gap con i competitors continentali attraverso le idee e il bel gioco.