Abbiamo letto per mesi che una volta andato via Massimiliano Allegri dalla Juventus, il prolungamento di Federico Chiesa sarebbe stato in discesa. Del resto, lo stesso numero 7 bianconero, prima del termine della stagione, aveva dichiarato davanti alle telecamere che la sua priorità fosse quella di rimanere alla Vecchia Signora, anche se avrebbe voluto parlare con la dirigenza. Fissiamo, dunque, un primo paletto: la guida tecnica non era una discriminante, o quantomeno quella principale. Altrimenti, oggi la partita dovrebbe già essere chiusa.
Le qualità di Chiesa non sono in discussione, ma è fin troppo evidente a tutti, anche per le prestazioni viste con la maglia della nazionale italiana, che dopo il grave infortunio in cui è occorso due stagioni orsono, Federico non sia ancora del tutto tornato quello di prima. Rompersi i legamenti rappresenta quasi sempre una cesura nella carriera di un atleta professionista. Molti non sono mai più tornati quelli di prima, altri si sono dovuti ricostruire cambiando ruolo o modo di interpretare il proprio calcio.
Chiesa: l’infortunio ha cambiato tutto
Le qualità di Chiesa, lo sappiamo bene, sono basate prevalentemente sui suoi strappi devastanti. Progressione, dribbling, rientro e conclusione, sono le sue armi principali ed è inevitabile che un infortunio come quello che ha subito lo abbiano condizionato anche negli ultimi tempi. Senza dimenticare, poi, la componente mentale e tutto ciò che comporta.
Insomma, l’ex viola rimane oggi uno dei giocatori più forti della Juventus e del panorama italiano. La nazionale di Luciano Spalletti senza un Chiesa in condizione perdere il 30% del suo potenziale e della sua imprevedibilità, ma la domanda che in molti si pongono è: oggi è più forte di un paio di stagioni fa e quale sarà la sua evoluzione futura?
Alessandro Del Piero era letteralmente devastante sulla corsia sinistra prima che si rompesse i legamenti, poi è diventato una seconda punta, una delle più forti al mondo. Era probabilmente l’evoluzione che Max Allegri aveva pensato anche per Chiesa, ma senza voler offendere nessuno, l’ex numero 10 aveva una forza mentale e una caratura tecnica superiore.
Quali sono, dunque, le prospettive per Federico? Sappiamo che il suo contratto con la Juve scadrà il 30 giugno del 2025, ragion per cui all’inizio del nuovo anno potrebbe già accordarsi a zero con un altro club. Perderlo così per la Vecchia Signora sarebbe una beffa, ma un primo tentativo di prolungamento sembra si andato a vuoto. Pare, infatti, che al momento dell’acquisto dalla Fiorentina, dal precedente management della Juventus sia stato paventato al calciatore un ingaggio a salire.
Il sogno di Roma e Napoli
La proposta attuale di Madama, invece, è in linea con i 5 milioni che percepisce ora, visto che sono cambiate diverse condizioni negli ultimi tempi. Dalla necessità della società di efficientare i costi, alle stesse condizioni e prestazioni di Chiesa. Il suo agente Fali Ramadani sarà in questi giorni in Italia sia per riparlarne con Cristiano Giuntoli, ma anche per ascoltare eventuali offerte. Al momento non risultano grandi spinte dall’estero, mentre Napoli e Roma lo sognano ad occhi aperti.
Riflessioni. Né alla Roma (bisogna poi vedere se i giallorossi potrebbero dargli i 6 e più milioni chiede) né al Napoli giocherebbe la Champions League. Forse i partenopei si potrebbero spingere un po’ più in là sullo stipendio e avrebbero la carta del fascino di Antonio Conte da giocare, ma al momento attuale sarebbe comunque un passo indietro per Federico. Il rinnovo “ponte”, con aumento rinviato magari al termine della prossima stagione, sembra essere la soluzione più sensata, posto che stando ai più Thiago Motta non si straccerebbe le vesti in caso di addio. Insomma, un bel dilemma, ma l’impressione è che ad essere decisivo sarà proprio il volere di Chiesa: se, come dice, la sua priorità è quella di riportare la Juve al vertice del calcio italiano ed europeo, sa cosa deve fare.