Antonio Conte alla fine è rimasto al Napoli e contestualmente Massimiliano Allegri si è accasato al Milan. In una giornata campale per le panchine della Serie A, quella che esce male è indubbiamente la Juventus. Mentre il tecnico livornese, l’ultimo ad aver vinto un trofeo in bianconero (la Coppa Italia 2024), lavorava per portarsi a Milanello anche gli altri bianconeri Magnanelli e Padoin, Conte definiva con Aurelio De Laurentiis gli estremi per la sua permanenza in Campania.
Conte-Napoli: la bugia bianca che non regge
Tutto a posto, non è successo niente, normali confronti tra club e allenatore, dirà sostanzialmente Conte al termine del vertice con il patron dei partenopei. In realtà le cose sono andate un po’ diversamente, anche perché lo stesso numero uno della Filmauro aveva detto nei giorni scorsi di non essere sicuro di trattenere Conte, che gli allenatori anche se hanno dei contratti devono essere rispettati nelle loro personalità e altre robe simili. Insomma, la frattura c’era ed era certificata dai diretti interessati, ma le cose sono cambiate negli ultimi giorni, con ogni probabilità anche per questioni economiche.
A nulla è servito, di conseguenza, l’all in fatto dalla Juventus, che aveva solo un piano A e ha fatto di tutto per convincere il tecnico salentino, anche accelerando l’azzeramento della dirigenza silurando nella giornata di ieri Cristiano Giuntoli e i suoi più stretti collaboratori, Stefanelli e Pompilio in primis. John Elkann e Giorgio Chiellini, che hanno un ottimo rapporto con l’allenatore pugliese, si sono spesi in prima persona per convincerlo, ottenendo un “no, non torno”. Dopo essersi proposto nella passata stagione, dunque, stavolta Conte si è trovato in una posizione di forza e ha avuto la facoltà di rifiutare il ritorno in quello stadio in cui c’è una stella che porta il suo nome e il suo cognome.
Juventus, che sberla: ora reagire subito
Inutile girarci attorno, è stata una sonora sberla per il nuovo corso bianconero, lanciato da Elkann-Chiellini e che dalla prossima settimana includerà Damien Comolli e Matteo Tognozzi, al rientro con un ruolo pare più ampio di quello di capo scout. L’aver puntato tutto su Conte, pone oggi la Juve nella posizione di non aver un piano B, se non la permanenza di Igor Tudor, che tra l’altro negli ultimi tempi non è parso felicissimo, visto che la trattativa per un altro allenatore gli è stata portata avanti sotto gli occhi.
Nelle ultime ore è tornato in auge il nome di Gian Piero Gasperini, cercato nei mesi scorsi da Giuntoli (così come Roberto Mancini), che era in parola con la Roma e che era stato già messo da parte dal nuovo corso bianconero appunto per puntare tutto su Conte. Non è da escludere che il tecnico in uscita dall’Atalanta accetti ugualmente una nuova proposta, ma non sembra comunque un segnale di idee chiare. Quale che sia la decisione finale, la Juventus deve dare rapidamente un segnale forte, poiché la concorrenza si sta attrezzando e per i bianconeri il rischio è quello di dover affrontare l’ennesimo anno di transizione.