Domani Novak Djokovic e Matteo Berrettini si affronteranno nei quarti di finale degli US Open 2021. Di nuovo di fronte, di nuovo in uno Slam: nel corso del 2021 la sfida sui palcoscenici più importanti del tennis mondiale tra i numeri 1 e 8 del ranking è diventata una vista abituale. Quello di Flushing Meadows sarà infatti il terzo match dell’anno tra i due, dopo quelli ai quarti del Roland Garros e in finale a Wimbledon. Ma, dopo due sconfitte, stavolta l’azzurro spera di cambiare il finale del copione.
US Open 2021, i percorsi di Djokovic e Berrettini
In cerca di riscatto dopo le sconfitte a Tokyo che gli sono costate una medaglia olimpica, Djokovic è arrivato al torneo statunitense con un doppio obiettivo: essere il primo tennista a vincere 21 Slam e completare l’elusivo Calendar Grand Slam, aggiungendo la vittoria degli US Open a quelle, già ottenute nel 2021, di Australian Open, Roland Garros e Wimbledon
Un inseguimento del primato che sembra aver messo un po’ di pressione al campione serbo, che sui campi in cemento di New York è apparso meno dominante che in precedenza. Sia i ragazzini terribili Rune e Brooksby che il veterano Nishikori lo hanno costretto a cedere un set, in quello che in teoria avrebbe dovuto essere un percorso senza troppe difficoltà.
Anche Berrettini si è dovuto sudare l’accesso ai quarti, andando ai quattro set contro Mutet e Otte e rischiando grosso al terzo turno contro Ivashka. Al romano è infatti servito il tie break per superare il bielorusso, n. 53 al mondo.
Djokovic-Berrettini, il testa-a-testa
In carriera Nole e l’azzurro si sono già affrontati tre volte, e il bilancio è un netto 3-0 in favore del serbo. A differenza, però del loro primo incontro alle Finals 2019, dominato da Djokovic, entrambe le sfide del 2021 sono state molto più combattute, con Berrettini che ha sempre conquistato un set e conteso gli altri tre.
Sulla carta l’esito del match appare scontato: in questa stagione, quando la posta in gioco si è alzata, Nole è stato imbattibile. Ma negli USA il serbo si è rivelato più vulnerabile del solito, forse per l’insolita pressione della caccia ai record, o forse per la stanchezza di un’annata disputata costantemente al top, che a 34 anni potrebbe iniziare a farsi sentire.
Quella di domani sarà inoltre la prima partita contro Berrettini su un campo outdoor in cemento, e la superficie veloce potrebbe favorire il ritmo rapido dell’italiano. Per conquistare la semifinale servirà comunque un march perfetto, ma questa volta l’impresa non appare del tutto impossibile.