Nel panorama degli eSport League of Legends e DOTA 2 sono dei giganti. Ma nel complesso mondo post-pandemia i tentativi dei due titoli di tornare a organizzare eventi dal vivo stanno incontrando destini diversi. La Cina ospiterà infatti per la seconda volta consecutiva il World Championship del gioco della Riot Games. La Valve, invece, dovrà probabilmente rinunciare al progetto di tenere The International in Svezia.
Mondiali League of Legends, finale a Shenzen
Dopo i numeri da record dell’edizione 2020 (160 milioni di ore seguite e una media di 23 milioni di spettatori per la finale) la Cina ospiterà nuovamente il World Championship. I Campionati Mondiali di LoL torneranno a essere un evento itinerante, con cinque città selezionate per ospitarne le diverse fasi.
A Shanghai, sede della scorsa competizione, si aggiungeranno Qingdao, Chengdu e, con una scelta dal forte impatto simbolico, Wuhan. La finale si terrà il 6 novembre a Shenzen, presso l’Universiade Sports Centre, struttura che può ospitare più di 60.000 spettatori. Non è però ancora possibile prevedere se all’evento sarà ammesso pubblico dal vivo, e con quali limitazioni.
Esport, la Svezia dice no a DOTA 2
Un altro dei più importanti eventi globali di eSport rischia invece di ritrovarsi senza sede a poco più di un mese dalla data d’inizio.
The International, il maggiore torneo della stagione di DOTA 2, si sarebbe dovuto svolgere a Stoccolma a partire dai primi di agosto. La Valve si è però scontrata con le restrizioni anti-Covid in vigore in Svezia, che impedirebbero a molti dei partecipanti di ottenere un visto d’accesso per il paese scandinavo.
I divieti si sarebbero potuti aggirare se l’evento fosse stato considerato una manifestazione sportiva. Ma la Federazione Sportiva Svedese ha rifiutato di riconoscere gli eSport, e il Ministero dell’Interno ha respinto la richiesta di assegnare al torneo lo status di evento sportivo d’élite.
Con la crisi del governo svedese che complica ulteriormente il confronto con le autorità, la Valve ha annunciato di essere alla ricerca di una sede alternativa, possibilmente in Europa. Per ora, comunque, The International prosegue secondo i piani. Le qualificazioni al torneo, che quest’anno offre un montepremi da 40 milioni di dollari, sono iniziate come previsto lo scorso 23 giugno.