A Roma, presso il Ministero della Cultura, si è tenuto l’evento “L’ecosistema degli esports in Italia: inquadramento normativo, scenari e prospettive di crescita per il settore”, organizzato da IIDEA, l’associazione dell’industria dei videogiochi in Italia. Questo incontro ha riunito istituzioni e operatori del settore, nazionali e internazionali, per discutere degli esports in Italia. Ecco tutte le dichiarazioni.
eSports Italia: numeri in continua ascesa
Le imprese italiane sono soggette a regole e sopportano oneri aggiuntivi significativi rispetto alle imprese di altri mercati europei, come Francia, Spagna o Germania, risultando quindi in una situazione di svantaggio competitivo in un mercato unico come quello europeo. È quanto emerso dall’evento tenutosi presso il Ministero della Cultura a Roma e dedicato all’ecosistema degli esports.
Nonostante ciò, l’Italia continua a essere uno dei principali paesi europei in questo settore, posizionandosi insieme a Polonia e Spagna tra i tre paesi con il più alto numero di appassionati e con un coinvolgimento significativo. Gli esports in Italia generano un fatturato di circa 50 milioni di euro e coinvolgono molte giovani generazioni.
Quello degli eSports in Italia è un fenomeno in continua ascesa come certificato dai dati: il 24% della popolazione italiana tra i 16 e i 65 anni è coinvolto negli esports, il che equivale a quasi 9 milioni di persone. Questa tendenza è particolarmente pronunciata tra i Millennials (54%) e la Gen Z (19%). Nel corso dei primi 6 mesi del 2022, più di 4 milioni di italiani tra i 16 e i 65 anni hanno dedicato più di 4 ore a settimana agli esports.
Le dichiarazioni degli addetti al settore: “creare una normativa specifica per gli esports“
Il punto di partenza della discussione è stata la risoluzione del Parlamento europeo, approvata a novembre 2022, che ha riconosciuto gli esports come parte della cultura e dei media, confermando che chi crea contenuti esports fa parte delle imprese culturali e creative. La risoluzione, inoltre, ha evidenziato le differenze con il settore dello sport, vista la natura digitale dei videogiochi e la centralità dei diritti di proprietà intellettuale.
Sulla scia della risoluzione, durante l’evento, i principali operatori del settore hanno condiviso le sfide e le opportunità del mondo esport in Italia con le istituzioni inerenti al mondo della cultura presenti, tra cui il sottosegretario di stato al ministero della Cultura Lucia Borgonzoni, che ha sottolineato l’importanza di creare una normativa specifica per gli esports e ha menzionato l’inclusione delle imprese culturali e creative nel DDL del Made in Italy. Un passo fondamentale, a detta sua, per rendere le aziende italiane più competitive a livello internazionale.
All’evento era presente anche Marco Saletta, Presidente di IIDEA, che ha chiesto il riconoscimento dell’ecosistema degli esports e la creazione di una normativa simile a quella di altri Paesi europei, che ha favorito lo sviluppo occupazionale, creativo e finanziario nel settore. “Il nostro auspicio, come associazione di riferimento per il settore, è che qualsiasi intervento possa tenere in considerazione due obiettivi principali: valorizzare l’importanza culturale, educativa e sociale dei videogiochi, inclusi quelli competitivi, e rimuovere le barriere che attualmente ostacolano la competitività, al fine di attrarre investimenti sul territorio nazionale e di creare condizioni di parità per operare sul mercato internazionale da parte delle imprese italiane”.