Sono iniziati i play-off e abbiamo già vissuto le prime vicende di una fase finale che sembra impossibile da pronosticare.
Tra le sorprese più grandi c’è sicuramente la sconfitta dei Milwaukee Bucks, che hanno ceduto il passo a dei sorprendenti Miami Heat.
Trascinati da Jimmy Butler, la squadra proveniente dal Wisconsin entra nella storia dell’NBA. Solo per la sesta volta, infatti, l’ottava testa di serie del tabellone elimina la n°1 della regular season. L’epilogo di questa serie ha lasciato come dolce regalo degli spunti importanti, soprattutto nelle parole dell’atleta dei Bucks, Giannis Antetokounmpo, rilasciate nell’intervista post gara 5.
Vi condividerò un estratto della sua intervista che ci servirà poi come spunto di riflessione.
Giannis, alla domanda diretta di un reporter che gli chiedeva se la stagione dei Bucks potesse ritenersi fallimentare, ha risposto:
«Oh mio Dio, Eric, mi hai chiesto la stessa cosa l’anno scorso. Ma tu ottieni una promozione ogni anno? E quando non la ottieni, il tuo anno è un fallimento? Sì o no? No. Ogni anno lavori per arrivare a un obiettivo: che sia una promozione, prenderti cura della tua famiglia, prendere una casa, qualcosa. Non si parla di fallimento, ma di fare dei passi verso il successo.
Giannis Antetokounmpo
Michael Jordan ha giocato 16 stagioni nella NBA, ha vinto 6 volte: le altre 9 sono state un fallimento? No.
Non esiste fallimento nello sport. Ci sono giorni buoni e giorni meno buoni. In alcuni sei in grado di ottenere il successo, in altri no. Qualche volta è il tuo turno, altre volte no. Questo è lo sport: non devi sempre vincere, vincono anche gli altri. E quest’anno vincerà qualcun altro».
Le parole di Giannis Antetokounmpo: una lezione di vita e di sport
Una lezione di vita e di sport quella del greco Giannis Antetokounmpo che andrebbe fatta ascoltare ad ogni bambino che intende approcciarsi al mondo dello sport.
La società odierna tende a classificare le persone in base al proprio successo: a partire dalla scuola elementare (dove per esempio veniamo esposti a giudizi più o meno positivi in base ad un voto) o si raggiungono determinati traguardi o si rischia di essere trattati come elementi da schernire e isolare. Questo morbo, insito nella società, crea una sorta di “fobia del fallimento” che colpisce le persone, soprattutto quelle caratterialmente più deboli; si entra troppo spesso in una sorta di “loop” di paure che impediscono di fare esperienze e progredire come individui.
Ecco perché le parole della stella NBA devono essere ascoltate attentamente e riecheggiare in ogni dove, perché, come diceva anche un luminare come Nelson Mandela: “Io non perdo mai, o vinco o imparo”.
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