Il Giro d’Italia ha vissuto oggi un’altra tappa di montagna, 193 km da Canazei a Sega di Ala che ha alternato discese impegnative a tre durissimi Gran Premi della Montagna. Una giornata per attaccanti, che non sono mancati all’appuntamento.
A vincere la tappa, al termine di una lunga fuga, è stato il fenomenale Daniel Martin, ma ad animare la lotta nell’alta classifica ci ha pensato Simon Yates. A 3 km dall’arrivo, sulla salita più dura, il britannico e Joao Almeida hanno forzato il passo, lasciandosi alle spalle la maglia rosa Egan Bernal, in difficoltà e a corto di energie dopo la vittoria di ieri. Il colombiano è riuscito a limitare i danni, ma ha comunque perso 53’’ nei confronti di Yates.
Giro d’Italia, la classifica
Bernal resta comunque saldamente in testa alla classifica generale, seguito da Damiano Caruso, oggi quinto, con un distacco di 2’21’’. Yates si porta in terza posizione, a 3’23’’, mentre Vlasov e Carthy sono a più di sei minuti dalla maglia rosa.
Con solo quattro tappe alla conclusione del Giro, il vantaggio del colombiano appare abbastanza tranquillizzante. Ma prima della crono che domenica porterà a Milano ci sono ancora insidie in agguato per il leader della corsa rosa.
27 maggio, un giovedì da velocisti
Domani, intanto, la diciottesima tappa offrirà un lungo percorso pianeggiante tra Rovereto e Stradella, 231 km movimentati da saliscendi solo nel tratto finale. Un’occasione per il gruppo di riprendersi dalle fatiche delle scorse giornate, e per i velocisti di contendersi un’ultima volata. Grande favorito Peter Sagan, detentore della maglia ciclamino, ma occhio a Cimolai, Rendon e Viviani.
Giro d’Italia: le tappe del 28 e 29 maggio
Venerdì e sabato si torna invece in montagna. Si parte con la tratta Abbiategrasso-Alpe di Mera, 166 km, rivista per escludere l’ascesa del Mottarone in segno di rispetto per le vittime della tragedia della funivia Stresa-Mottarone.
Il 29 invece vedrà i corridori impegnati sui 164 km del percorso Verbania-Valle Spluga, ultimo arrivo in salita del Giro. 4200 m di dislivello, con i passi di San Bernardino e dello Spluga da conquistare prima dell’ascesa verso il traguardo.
Due tappe difficili, dove gli inseguitori avranno l’opportunità di testare la forma della maglia rosa. E se Bernal dovesse mostrare segni di cedimento, tutto potrebbe ancora succedere.