“Il mio arrivo non è un evento ma un percorso”. Penso sia questa la frase di Cristiano Giuntoli che meglio lo descriva al termine della conferenza stampa di presentazione alla Juventus. Il nuovo Football Director della Vecchia Signora si è presentato nella sala stampa dell’Allianz Stadium di Torino per rispondere alle domande dei giornalisti presenti dando sin da subito una grande sensazione di sicurezza e chiarezza di idee. Di fronte al nuovo direttore sportivo bianconero c’era la dirigenza quasi al completo, dal presidente Ferrero al dg Scanavino, passando anche per Francesco Calvo e Giovanni Manna, primo collaboratore di Giuntoli da quando è sbarcato a Torino.
Non ha un compito semplice Cristiano Giuntoli, che esordendo in conferenza stampa ha dichiarato di aver trovato comunque un ambiente molto competente in tutti i settori. La sua prerogativa, lo ha ribadito lui stesso, è quella di aver sempre fatto il massimo con quello che le società gli mettevano a disposizione. È successo al Carpi prima (6 anni con una serie storica di promozioni fino alla Serie A) e al Napoli poi (8 anni culminati con lo scudetto), ma è ovvio che ora sono i tifosi della Juventus ad attendersi il successo grazie alle competenze del nuovo direttore.
Giuntoli in totale sintonia con Allegri
Anche se, alcune risposte date ai giornalisti non sono sicuramente piaciute ad una fetta molto critica della piazza. A partire dalla posizione del tecnico Massimiliano Allegri, con il quale Giuntoli ha ribadito di lavorare in totale sintonia e con grande spirito di collaborazione. “Col mister sto parlando tutti i giorni e non mi ha chiesto nessun giocatore. È contento della squadra, vuole puntare ancora sui giovani. Quello che mi ha detto della squadra è che crede che abbia grandi margini di miglioramento. Una persona della sua caratura è l’ideale. L’anno scorso la Juve ha fatto un’annata importante. Allegri è la persona in grado di portare avanti questo percorso con grande qualità. Per ottenere grandi risultati ci vogliono talento, mentalità e disciplina”, le parole del FD bianconero che sostanzialmente uccidono i sogni dei celeberrimi “Allegri out”.
Talento, giovani ed esperienza
Noto ai più per le sue abilità nello scouting, il nuovo dirigente della Juve ha scovato tanti talenti ai tempi di Carpi e Napoli, ma sa benissimo che quando sbarchi a Torino c’è un solo imperativo: vincere. Per tal motivo, Giuntoli ammette che gli obiettivi non possano mai essere minimi, ma bisogna puntare sempre al massimo. E per questo motivo, non bastano solo i giovani: “Miscelare talento, giovani ed esperienza”, l’imperativo del nuovo dirigente bianconero, la cui priorità è oggi una razionalizzazione della rosa.
Le valutazioni sulla rosa
Attualmente alla Continassa ci sono tanti calciatori in esubero, giovani e meno giovani, ragion per cui al momento è difficile di parlare di altri colpi in entrata. Sicuramente, come ha sostenuto il diretto interessato, è stato importante riscattare Milik, trattenere Rabiot (definito “uno dei centrocampisti più forti al mondo”) e prendere Weah, che sostituirà il neo-interista Cuadrado. I tifosi si attendevano rassicurazioni anche sui big della rosa e da questo punto di vista Giuntoli non ha potuto che dire la verità, ovvero che la Juve debba sistemare qualcosa nei conti e che di conseguenza, in caso di offerte irrinunciabili per qualche big della rosa, partirebbero inevitabilmente trattative in uscita. Altrimenti, Vlahovic e Chiesa, per fare due esempi, sono due elementi sui quali c’è totale convergenza tra dirigenza e staff tecnico per puntarci su.
Interessanti anche gli spunti forniti sulla questione Bonucci, finito fuori rosa e che ha già ricevuto alcune proposte che però il giocatore non prende in considerazione. L’addio del capitano non riporterà comunque la Juventus sul mercato in difesa, poiché c’è molta fiducia nei confronti del parco difensori a disposizione, che può vantare anche il rientrante de Winter. Anzi, Giuntoli non esclude che alla fine anche qualche altro difensore debba partire per snellire una rosa che senza Conference League giocherebbe nella migliore delle ipotesi 45 partite in stagione, circa 10 in meno rispetto alle ultime stagioni.