Inter e Juventus salutano il Mondiale per Club agli ottavi di finale: i nerazzurri sono stati eliminati dalla Fluminense di Thiago Silva con il punteggio di 2-0, mentre la Signora torna in Italia dopo l’1-0 maturato in favore del Real Madrid. Non è stata una competizione memorabile, dunque, per entrambe le compagini nostrane, anche se con temi differenti che meritano di essere approfonditi.
Inter: per Chivu una situazione difficile da gestire
L’Inter è parsa a fine ciclo e disgregata dall’interno. Servirà una mano dal mercato, ma anche un grande supporto interno a Cristian Chivu, catapultato a tempo record dalla panchina del Parma a quella di uno dei club più prestigiosi del panorama internazionale. I nerazzurri sembrano avere anche problemi di spogliatoio, che sono emersi dopo il botta e risposta a distanza, con il presidente Marotta in mezzo, tra Calhanoglu (in forte odore di cessione) e Lautaro. Insomma, tipico clima da rompete le righe, con tanta voglia di novità da parte di tutte le componenti in gioco.
Dopo le due vittorie iniziali contro Al Ain e Wydad, invece, la Juve è incappata prima in una figuraccia contro il Manchester City, per poi chiudere con una gara onorevole contro il Real Madrid. La lezione impartita dalla squadra allenata da Pep Guardiola ha compattato il gruppo bianconero e convinto Igor Tudor a essere un po’ più prudente. Come risultato l’ultima gara è stata dunque abbastanza equilibrata da parte del club torinese, che però ha pagato un dazio importante al solito sulle palle alte.
Solo un grande Di Gregorio ha evitato un passivo superiore, ma globalmente il quadro che ne emerge è che seppur senza la disgregazione interna che traspare dall’Inter, anche alla Juventus ci sia tanto lavoro da fare. Con ogni probabilità non basteranno gli ormai celeberrimi tre innesti di cui parla da tempo Igor Tudor, ma a prescindere dal numero serviranno colpi “da Juve”. Sembra averlo capito bene Damien Comolli, nuovo dg bianconero che nelle interviste post Real Madrid ha parlato di “frustrazione” e di futuro nel quale la Juve prenderà giocatori che “dovranno capire che chi arriva in questo club lo fa per vincere”.
La lezione del Mondiale per Club alla Juventus
Si parla già tanto di David (più di Osimhen), ma sembra che la Juve abbia bisogno e in fretta anche di difensori. In attesa che vengano finalmente nominati direttore sportivo e direttore tecnico, Comolli in questo momento è ad interim tutte le cariche dell’area sport insieme (oltre ad avere deleghe in marketing e commerciale), ragion per cui a lui spetta il compito di accontentare Tudor sul mercato.
Qualcosina in cassa negli ultimi giorni è effettivamente entrato, dai 15 milioni aggiunti dalla proprietà a quelli del marzo scorso, più l’incasso del Mondiale per club (circa 30-35 milioni). Stavolta, però, bisognerà spendere bene, perché nelle ultime due sessioni la Juventus ha inserito nella prima squadra 16 nuovi giocatori e ne ha ceduti 19 ottenendo ad oggi un progetto fantasioso e già fallito.