La scalata dell’allenatore
da
oste
a professionista stellato.
Ottimi ingredienti
cucinati alla perfezione.
La scalata dell’allenatore da oste a professionista stellato: ottimi ingredienti, cucinati alla perfezione.
Nessuno poteva aspettarselo a inizio stagione. E forse nemmeno a metà.
Eppure loro, i ragazzi del Milan, non hanno mai mollato. Nemmeno quando, a 15 minuti dalla fine del derby di ritorno, erano potenzialmente staccati di 10 punti: 7 effettivi, più i tre a disposizione dell’Inter nella partita da recuperare. Lì hanno tirato fuori il meglio, come un anno fa all’ultima giornata quando potevano qualificarsi in Champions solo andando a vincere a Bergamo. E l’hanno fatto. Così hanno costruito due gol in tre minuti, dal 75’ al 78’, e sono passati da vittima sacrificale ad alternativa reale dell’Inter: solo un punto di distanza e tanta autostima in più.
E allora, compilando le pagelle scudetto, da chi vogliamo partire se non da Giroud, il campione del mondo, il centravanti che fa solo gol importanti?… .
GIROUD 7,5
Le chiavi dello scudetto le rimedia lui. Nel momento dello sconforto, si fruga nelle tasche e trova la doppietta per ribaltare l’Inter e un campionato che sembra già chiuso. Poi bussa pure in casa del Napoli per l’altra vittoria ammazzarivali. E per concludere, aggiunge un altro ambo in casa del Sassuolo nel giorno scudetto. A inizio stagione ha accettato l’alternanza con Ibra. Solo quando Zlatan ha marcato visita, ha inserito in fattura gli straordinari. Insomma ha distribuito le sue presenze, e segnato quando ne valeva la pena
Ottimizzatore
Ma il miracolo del Milan parte dal mercato. Via i costi eccessivi (Cahlanoglu ma soprattutto Donnarumma) e spazio alle scelte sostenibili. E Mike Maignan, da questo punto di vista, è una risorsa da emissioni zero, capace di generare energia senza fonti inquinanti. Leggi rosso in bilancio
MAIGNAN 8
La scommessa sul francese, come rimpiazzo del “portierepiùfortedelmondo”, è un azzardo rischioso. Eppure Mike parla zero e respinge tanto. E usa i piedi meglio del tranfuga Gigio. Ma più delle parate, il francese permette di infilare il bilancio in lavatrice per ritrovarlo pulito e asciugato.
Detersivo
Non è un caso se, alla fine, il Milan chiuda con la difesa migliore – 31 gol subiti come il Napoli – anche perdendo il leader difensivo Kjaer già dallo scorso dicembre. Ma anche qui si inseriscono i meriti della società, che dopo aver preso Tomori, nella stagione precedente aveva completato il reparto col 21enne francese Pierre Kalulu. Che in coppia con l’inglese (24 anni) costruisce una giovanissima diga difensiva
KALULU 7,5
In avvio di stagione è più terzino – ruolo originario – che centrale. D’altra parte, nella stagione scorsa era stato acquistato per coprire quel ruolo. Ma la sua energia, il senso dell’anticipo, la velocità, hanno illuminato Pioli. E una volta perso Kjaer per tutta la stagione, l’allenatore ha preferito il francesino a Romagnoli: appena c’è un buco, dentro Pierre, in simbiosi con mastice Tomori
Tip Top
Chiusa la difesa, bisognava però attrezzarsi per fare gol. Il Milan ne ha fatti meno dell’Inter e del Napoli che hanno lottato per lo scudetto. E persino della Lazio. E con Zlatan e Rebic a lungo infortunati, Pioli ha dovuto inventarsi alternative. Con la fortuna però di avere a disposizione una turbina sulla fascia sinistra
LEAO 9
Di potenza lui va sempre via. Corre?… E’ riduttivo. Pattina?… Si, forse rende meglio l’idea. Ma la verità è che SURFA. Se trova l’onda giusta, Leao si fa trasportare dalla corrente, e resta sulla cresta, più veloce e più forte degli ostacoli che si trova davanti. Per questo, nei momenti di difficoltà, il Milan ha risolto così; palla a lui e poi corriamo ad abbracciarlo. Perché quando scappa sulla sinistra il gol – tramite assist o conclusione personale – arriva sempre.
Tempesta
HERNANDEZ 7
Un contributo di rilievo – 5 gol non solo male per un difensore – lo ha regalato Theo. In realtà meno devastante che nelle stagioni precedenti, forse perché più efficace e cattivo in copertura. Di certo, Hernandez è stato comunque il centrocampista rossonero in più, propenso a scegliere la traccia interna, nelle sue incursioni, anziché la fascia laterale, peraltro occupata da Leao. Ma la sgommata finale contro l’Atalanta – un coast to coast che chiude la partita e certifica il match-point scudetto – resta una azione manifesto
Cingolato
IBRAHIMOVIC 6,5
Qualche zampata, spesso entrando dalla panca, la concede. Alla fine sono 8 centri, quasi una miseria per uno come lui. Eppure Pioli lo utilizza come taumaturgo: per curare le ferite dei suoi, per scuoterli quando stanno mollando, per stimolarli con una occhiata. Dove va Ibra arrivano i titoli, questo dicono gli almanacchi. Ma stavolta, Zlatan fa di più: diventa decisivo compagni con la semplice presenza
Totem
E in mezzo? Perso Cahlanoglu, bisognava inserire un titolare in più. E se sulla trequarti hanno giocato al posto del turco, con alterne fortune, Brahim, Krunic o il tuttofare Kessie, la benzina super l’ha portata Tonali. A cui è bastata una stagione per trasformarsi da matricola a prossimo leader della nazionale di Mancini
TONALI 8,5
Da aspirante Ringhio, a un misto tra Albertini, Ambrosini e Ancelotti: polvere di stelle rossonere. Si prende il posto e non lo molla più. All’inizio prendendo a spallate Kessie o Bennacer, nel finale giocando da mezzala pura, inserendosi e trovando i gol scudetto per le rimonte sui campi di Lazio e Verona. Aggressivo, energico, generoso, fisico e allo stesso tempo dotato di un buon palleggio. La matta con cui Pioli ha comunque chiuso il tris, anche quando i troivava in difficoltà
Jolly Joker
Eccoli, gli ingredienti per la stagione gourmet del Milan. Ma non è detto che con alimenti di qualità si arrivi a proporre una cena perfetta.
PIOLI 8
Il cuoco d’eccezione si dimostra lui. Tanto da passare da rinforzo per le cucine (dopo Giampaolo), a responsabile unico dei pasti (dal post lock down, al posto fisso in Champions), fino a oste capo che impone alla società il dietro-front dopo l’accordo già raggiunto con Rangnick per l’intera gestione tecnica della squadra. Non solo ha saputo rinnovare e impreziosire il menu, ha anche trasformato un’osteria in difficoltà in un ristorante segnalato da tripadvisor
Master chef