La posizione ufficiale della Juventus non è mai cambiata e l’ha ribadita in queste ore anche il Football Director Cristiano Giuntoli: Thiago Motta non si tocca, senza se e senza ma. Dopo aver iniziato un nuovo progetto con il tecnico ex Bologna, l’area tecnica dei bianconeri ha sempre difeso mediaticamente la scelta e il nuovo corso, che ha visto anche una vera e propria rivoluzione nella rosa (16 acquisti e 19 cessioni) con l’eliminazione di tutti gli elementi di esperienza e caratura internazionale.
La Juventus conferma ufficialmente Motta ma…
Come chiesto anche dalla piazza, soprattutto da quella social sospinta da alcuni narratori “aggiornati”, la Vecchia Signora ha puntato sui giovani e su un allenatore dalla proposta “moderna” per primeggiare soprattutto a livello internazionale. In realtà secondo molti la rosa che lo scorso anno è arrivata terza e ha vinto la Coppa Italia non era poi così, male, anzi era ritenuta di primissimo piano e con un nuovo tecnico, si leggeva, avrebbe lottato subito per vincere. Ricordate i refrain? “Da un allenatore a Vlahovic e Chiesa e vedrete…”. Abbiamo visto: il primo è lo stesso di prima, l’altro è stato addirittura allontanato e non ritenuto all’altezza del nuovo progetto.
Ovviamente, gli stessi narratori oggi stanno cercando un riallineamento: “no, non basta cambiare allenatore, serve anche altro”. Soprattutto una dirigenza, si dice. E su questo aspetto mi sento onestamente di concordare, visto che tutti i cicli vincenti, della Juventus così come di altri club, nascono solitamente da una struttura societaria forte e competente. E al momento tutto questo alla Continassa non c’è, visto che due figure apicali, come il presidente e il direttore generale, sono stati messi lì solamente per sistemare la parte finanziaria e di calcio sanno poco o nulla.
Un copione già visto con Allegri?
Detto questo, da settimane si percepisce anche una sorta di scollatura con l’allenatore. Nessuno ci ha messo la faccia a parte Motta dopo le eliminazioni dalla Champions League e dalla Coppa Italia, lasciando praticamente l’allenatore a fare da parafulmine prendendosi tutti gli improperi della piazza. Un film già visto anche con Max Allegri lo scorso anno e che non lascia presagire nulla di buono per Thiago. Lo ribadisco per l’ennesima volta: a me l’attuale allenatore della Juve piace tantissimo, è preparato, è grande uomo di calcio e avrà una grandissima carriera. Al momento, però, non sta funzionando, anche per demeriti suoi, ma l’allenatore è sempre uno degli ultimi colpevoli, poiché si parla sempre troppo poco dei giocatori. Questo gruppo squadra ha fin qui dato davvero tutto per la Juventus?
Il calcio, purtroppo, è spietato e quando si fa una rivoluzione nella rosa, difficilmente se ne può fare un’altra se con un allenatore il contesto non funziona. Novantanove volte su 100 si cambia il tecnico. È da qui che nascono le voci, che ho avuto modo di verificare in prima persona, sui contatti del Football Director bianconero con altri allenatori. Di gennaio i primi contatti con Gian Piero Gasperini, che curiosamente da qualche giorno ha annunciato l’addio all’Atalanta, ma attenzione anche ad Antonio Conte, al quale sarebbero arrivati messaggi trasversali da Torino. Luciano Spalletti, il top per Giuntoli, al momento non è arrivabile. Insomma, l’impressione è che non basterà nemmeno la qualificazione alla prossima Champions League a Motta per avere la conferma: l’ex Bologna pagherebbe (a fine stagione, non prima) le eliminazioni anticipate da tre coppe, ma anche una gestione globale del gruppo squadra che non sembra entusiasmare chi comanda alla Continassa.