Al Diego Armando Maradona, al netto di un paio di episodi che ancora una volta confermano la fallibilità di quello che viene chiamato “protocollo VAR”, l’Inter di Simone Inzaghi e Beppe Marotta ha confermato che, a meno di un suicidio sportivo, i nerazzurri vinceranno questo scudetto con l’argo anticipo. I meneghini hanno rifilato un netto 3-0 ai campioni d’Italia in carica del Napoli, che nonostante il cambio di allenatore si confermano squadra tanto fumo e poco arrosto. Ai partenopei lo scorso anno è andato tutto per il verso giusto, ma persi il tecnico Luciano Spalletti e il ds Cristiano Giuntoli, Aurelio De Laurentiis ci ha capito ben poco. Tutto il resto è conseguenza.
Il ciclo del Napoli è già finito
“Ormai abbiamo aperto un ciclo, chiunque arriverà in panchina continueremo a vincere” dicevano, in barba alla storia, che narra esattamente il contrario. Il ciclo dei partenopei è morto sul nascere e con 11 punti di distacco dalla vetta, dopo 14 giornate i partenopei sono praticamente già fuori dalla lotta per il tricolore. Da qui in poi bisognerà vedere chi riuscirà a rimanere in scia all’Inter, i cui numeri sono fin qui impressionanti. Lautaro Martinez e compagnia hanno messo insieme 9 clean sheet su 14 partite, hanno il miglior attacco del campionato con 33 gol fatti e la migliore difesa con solo 7 subite. Insomma, i nerazzurri sono una macchina da guerra perfetta, con una rosa lunga e tanti cambi che in qualsiasi momento possono far rifiatare chiunque senza abbassare la qualità del collettivo.
Una Juve ben oltre le aspettative, quanto reggerà?
In scia c’è solo la Juventus, che insegue a due punti, ma sicuramente con una qualità generale nettamente inferiore a quella dell’Inter. I bianconeri fin qui sembrano aver “overperformato” e già il fatto di rimanere in lotta contro un’avversaria inarrestabile come la formazione milanese è un grande merito. Se arrivassero dal mercato di gennaio rinforzi importanti, forse la Vecchia Signora potrà provare ad impensierire l’attuale capolista, altrimenti dovrà accontentarsi di un piazzamento tra le prime quattro, che è comunque l’obiettivo prioritario di questa stagione, dopo la mancata partecipazione alle coppe europee decisa a tavolino.
Milan e Roma sono guarite?
Il turno è stato tutto sommato favorevole ai bianconeri, che si sono portati a +9 sulla quarta in graduatoria, che per la classifica avulsa è ora la Roma. I giallorossi di José Mourinho, seppur a pari punti con il Napoli, sono davanti dopo il successo ottenuto in rimonta in casa del Sassuolo. In serie positiva da quattro giornate (tre vittorie e un pareggio), i capitolini sono entrati di diritto nella lotta Champions, a -5 dal Milan che nei prossimi turni capirà realmente di che pasta è fatto.
La squadra allenata da Stefano Pioli, infatti, ha battuto nettamente un Frosinone al solito svagato in difesa, ma sembra ancora convalescente dal punto di vista mentale e tattico. Inoltre, al ‘Diavolo’ mancano tanti giocatori per infortunio e così è davvero difficile per qualunque tecnico lavorare. Mettiamoci pure di mezzo l’ultimo turno del girone di Champions League, che impone ai rossoneri di vincere e sperare in risultati favorevoli da altri campi, è ancora più evidente il fatto che nel giro di pochi giorni l’attuale terza in classifica si giocherà molto, quasi tutto.
In generale, il forte rischio è che l’Inter faccia il Napoli dello scorso anno, chiudendo la partita per lo scudetto con largo anticipo, lasciando così l’interesse di tifosi e addetti ai lavori sulla lotta per i posti europei e per la zona calda della retrocessione. A proposito, la situazione della Salernitana è quasi drammatica, ma non se la passano benissimo nemmeno Cagliari, Verona, Empoli e Udinese, raccolte in soli due punti.