In casa Inter sono sotto pressione e da società e gruppo esperto, sanno bene quando è il momento di scaricarne un bel po’ sui diretti avversari. Ieri sera i nerazzurri hanno pareggiato in casa del Genoa al termine di un match nel quale i padroni di casa non hanno rubato nulla, anzi, i rossoblù possono recriminare per il gol del vantaggio milanese, a detta dell’esperto DAZN Luca Marelli, da annullare per spinta di Bisseck. I nerazzurri sono stati fortunati anche stavolta con arbitro e VAR, ma fa parte del gioco e nell’arco della stagione solitamente gli errori pro e contro si compensano.
Acerbi: comunicazione legittima ma maldestra
Probabilmente Simone Inzaghi e i suoi si attendevano una gara meno complicata, ma il Grifone già contro la Juventus ha dimostrato di essere formazione molto ostica, soprattutto tra le mura amiche. Sta di fatto che la strategia della società milanese, affidata all’esperto Acerbi è stata chiara: scaricare la tensione sulla Juventus, che dovrà affrontare questa sera la Roma e vincendo potrebbe portarsi a -2 dai nerazzurri. Strategia legittima, anche se ovviamente molto povera di contenuti, poiché le parole del difensore non corrispondono alla realtà. Quando afferma che l’Inter ha cambiato mezza squadra a costo zero in estate, mentre la Juve ha speso 200 milioni, non è corretto. Perché non si può raffrontare una singola sessione un range di qualche anno. Se ci soffermiamo alla sessione estiva del calciomercato, anche la Vecchia Signora ha perso tanti elementi esperti e di livello (Cuadrado, Bonucci, Di Maria, Paredes…) e non ha acquistato che il solo Weah. Per il resto è rientrato da un prestito McKennie (acquistato 4 anni fa) e sono stati promossi stabilmente in prima squadra dei 2003 e dei 2005. Quanti 18enni giocano stabilmente in prima squadra tra i nerazzurri?
La proprietà Juve c’è, quella dell’Inter?
Parlare degli acquisti di Bremer, Vlahovic e Chiesa (4 anni fa), avvenuti in periodi diversi è un tentativo maldestro di argomentare, lo ripeto, una strategia comunicativa legittima. La verità è che negli ultimi giorni in casa Inter avvertono la pressione, derivante anche dalla stampa nazionale e internazionale che ha sollevato seri dubbi sulla sostenibilità futura di una squadra che ha tantissimi debiti, meno crediti, un patrimonio netto negativo e un prestito monstre da restituire o rinegoziare nel giro dei prossimi 3-4 mesi. Mentre dalle parti di Torino la proprietà comunica ufficialmente di essere disposta a far fronte a tutti i 200 milioni dell’aumento di capitale, il terzo nel giro di 36 mesi per un totale di 700 milioni, da altre parti i proprietari sono latitanti, rincorsi dai creditori nei tribunali di mezzo mondo.
Decreto Crescita: Marotta, ora che fai?
E li mancato prolungamento del Decreto Crescita non è stata sicuramente un’altra buona notizia per Beppe Marotta, che si è affrettato a lanciare l’allarme per tutto il calcio italiano. Prima di lui,m il patron della Lazio, Claudio Lotito, si era lasciato andare a dichiarazioni pesantissime anche contro la Juventus, società quotata in borsa lo ricordiamo, affermando che i bianconeri, come la Roma e il Milan sarebbero crollati senza il prolungamento del Decreto. I numeri per fortuna dicono altro, come sottolineato anche ieri da Max Allegri: con la politica dei giovani e la seconda squadra, la Juve ha sostanzialmente compensato alle difficoltà economiche del momento e ha la possibilità di inserire anche l’anno prossimo altri giovani provenienti dalle giovanili, magari quelli che al momento si stanno molto ben destreggiando in prestito in altre squadre.
Superlega dietro l’angolo
Un bel bacino a costo zero, insomma, mentre Marotta fa intendere chiaramente che la sua squadra, senza il Decreto Crescita, dovrà trovare strade alternative. Curioso di sapere quali siano, anche perché la federazione nazionale e quelle internazionali ora hanno anche le mani legate dalla sentenza della Corte Europea. A proposito, ieri anche il partito di maggioranza del governo, Fratelli d’Italia, ha ricordato a Gravina che la norma anti-Superlega è illegale alla luce della stessa sentenza della CGUE. Il grattacielo costruito su fondamenta di burro sta per crollare.