La nazionale italiana di Luciano Spalletti è agli ottavi di Euro 2024. Gli azzurri affronteranno nella fase a eliminazione diretta la Svizzera, formazione che ha chiuso al 2° posto nel gruppo A alle spalle della Germania. A dire il vero è stato un passaggio del turno molto fortunoso per l’Italia, visto che in pieno recupero eravamo un po’ tutti a fare i conti nella speranza che Donnarumma e soci potessero qualificarsi come una delle migliori terse. Sì, perché fino al gol di Zaccagni, che ha letteralmente emulato l’Alessandro Del Piero del 2006 andando a togliere le ragnatele dall’incrocio, la nazionale italiana stava perdendo contro la Croazia.
Alla fine, l’1-1 è stato un risultato salvifico, ma ci si aspettava sicuramente di più in questo girone eliminatorio. Dopo la vittoria contro l’Albania (tutt’altro che esaltante, nonostante le narrazioni di alcuni tromboni), infatti, l’Italia è stata letteralmente presa a pallate dalla Spagna e infine contro i croati è stata protagonista di una prestazione tutt’altro che esaltante. Nella prima frazione di gioco, Modric e soci hanno evidenziato una grande superiorità tecnica e tattica, anche se all’intervallo si è andati con una grande occasione per parte.
Spalletti, cinque difensori e tanti errori
Nella ripresa, subito il rigore parato da Donnarumma al numero 10 croato, che però poi si è rifatto su una corta respinta dello stesso estremo difensore del PSG. Nell’occasione, fa molto specie vedere un’intera difesa imbambolata, con il 39enhe si fionda invece sul pallone con rabbia e fame agonistica. Dopo il 5-3-2 iniziale, Spalletti è stato dunque costretto a cambiare qualcosa,se a parte un estenuante possesso palla, non è che la nazionale abbia generato grandissimi pericoli al fortino di Dalic. Lenti e privi di idee gli azzurri sembravano ormai destinati alle preghiere per il passaggio del turno.
Praticamente nell’ultimo minuto di recupero, però, arrivata questo sviluppo di azione in cui Calafiori, che lo ha fatto spesso anche nel Bologna, è stato molto bravo a servire il subentrato Zaccagni, che con un perfetto tiro a giro ha letteralmente mandato in visibilio un’intera nazione. L’obiettivo sportivo è sempre ciò che conta di più, ma noi dobbiamo anche essere onesti intellettualmente nel dire che questa nazionale è povera sia a livello tecnico, sia a livello tattico. Non che Spalletti potesse fare i miracoli in un paio di settimane (solo che narra a prescindere di belgiochismo può credere in certe panzane), ma di sicuro ci sono da rivedere tanti giudizi esaltanti del post Albania. Si era parlato addirittura di “capolavoro del Ct” e di “90 minuti di palleggio totale”, senza contare i paragoni dei singoli con mostri sacri del calcio mondiale presente e passato. Allo stesso modo, potremmo chiedere al presidente dell’Inter, cosa ha fatto questo fantomatico “blocco Inter-nazionale” di cui ha parlato, nelle due partite successive.
Italia modesta, serve un miracolo
Ci vuole sempre equilibrio nei giudizi. Questa nazionale è anche inferiore sulla carta a quella del 2021 e ha bisogno dunque di uno sforzo fisico e mentale superiore, oltre che di una grande dose di fortuna per andare avanti in questo torneo. Gli attaccanti non segnano, le occasioni da gol vengono prodotte con il lumicino e in più anche il ct è parso abbastanza impaurito e non proprio convinto dei suoi, tanto da pensare prima a difendersi nel primo tempo contro i croati. Ringraziamo la dea bendata e guardiamo avanti, senza però illudere nessuno e raccontando le cose come stanno: è un’Italia modesta, serve un miracolo.