La nazionale italiana di Luciano Spalletti debutta con una vittoria contro l’Albania ad Euro 2024, ma nessuno si offenda se personalmente mi attendevo molto di più. Posto che quella del debutto è sempre una gara molto complicata, perché la storia di queste grandi competizioni è piena di esordi con sorprese, e con tutto il rispetto per la selezione allenata da Sylvinho, gli azzurri potevano e dovevano vincere con maggiore scioltezza. I tre punti sono letteralmente vitali, perché in un girone in cui ci sono Spagna e Croazia, con la seconda nazionale già all’ultima spiaggia nel secondo turno, era troppo importante partire con una vittoria. Dal punto di vista dei contenuti, però, ho molto da ridire. E molto poco mi importa se sui social network e nelle piazze al momento c’è più esaltazione che raziocinio.
Ci sta il tifoso vive di emozioni e la vittoria della squadra che rappresenta la nazione in un Europeo o in un Mondiale è sempre un evento. Detto questo, dobbiamo essere lucidi nell’analizzare la prestazione anche considerando l’avversaria. C’è da dire che la reazione dopo il gol letteralmente regalato dopo pochi istanti è stata da gruppo che ha certi valori. Certo, il fallo laterale battuto da Dimarco verso il nostro centrale di difesa in area di rigore da posizione pericolosissima è da far vedere in tutte le scuole calcio, affinché nessuno ripeta una cosa del genere mai in futuro, però è stato un durissimo colpo che avrebbe potuto abbattere la nazionale italiana, che invece si è rimessa subito lì a giocare e anche con un buon palleggio fino al pareggio di Bastoni e al gol del 2-1 siglato da Barella.
Nel secondo tempo grossi limiti di qualità
Il primo tempo dell’Italia è stato anche a buoni ritmi e con tutti gli effettivi sempre propositivi e vogliosi di dare al portatore almeno 2-3 soluzioni di passaggio. Questo è frutto del lavoro di Spalletti, cui va dato merito in poco tempo di aver dato comunque una mentalità alla squadra. Quello che non è tollerabile è un secondo tempo in cui gli azzurri sono andati nettamente sotto ritmo, incapaci di trovare un canovaccio alternativo visto che l’Albania era ben trincerata nella propria trequarti, senza concedere spazi né in profondità né in ampiezza.
In questi casi a fare la differenza è la qualità, ovvero i giocatori tecnici, quelli in grado di saltare l’uomo e creare la superiorità numerica. E quali sono gli elementi di questa squadra in grado di farlo? Onestamente sono in pochi e Chiesa, quello più forte del roster nell’uno contro uno, nel secondo tempo è calato vistosamente, pur conquistando al termine della gara il titolo di “man of the match”. I cambi di Spalletti, non è un caso, sono parsi più conservativi che di “spinta” e alla fine il campo ha premiato l’Italia, anche se tenere aperta fino alla fine con un solo gol di vantaggio una partita contro un avversario nettamente inferiore è un grosso rischio. Un colpo di fortuna nei minuti finali, che gli albanesi non hanno comunque trovato, e puoi precipitare nel baratro senza avere più il tempo di replicare. Insomma, il banco di prova sarà la prossima gara contro la Spagna, quando la nazionale italiana affronterà un’avversaria di caratura superiore e si capirà effettivamente qual è il livello reale della squadra di Spalletti. Che non a casa, non è parso del tutto soddisfatto ai microfoni Rai al termine della partita.
Spalletti nel post Italia-Albania
“Si sono viste tante buone cose che però devono portare a qualcosa, altrimenti sono fini a se stesse e non servono. Non abbiamo colpito come potevamo. Siamo stati un po’ comodi nel fare le cose invece di essere un Nazionale cattiva e tignosa. I ragazzi hanno avuto un modo di affrontare la situazione che mi è piaciuto molto, perché siamo una squadra che si divide le cose buone e meno buone in parti uguali. Siamo riusciti a tirare fuori la loro difesa qualche volta, ma non molte perché il fatto che non sono mai venuti a prendere la palla nella nostra metà campo, li ha lasciati bassi. Nonostante la pressione restavano molto distanti. Quando siamo riusciti ad arrivare sulla trequarti, avevamo la possibilità di girare palla sul trequartista opposto, ma lì è mancata un po’ di cattiveria. Proveremo a fare sempre meglio, ma sono contento di quanto fatto vedere oggi anche se potevamo vincere meglio. Bisogna stare attenti perché la ‘bischerata’ ce l’abbiamo sempre in canna”.