Mentre Southgate si è vendicato della Germania Secondo DEG l’Italia può superare Belgio e Spagna
Stava nell’ordine delle cose che fosse Southgate a eliminare la Germania e a prendersi la propria rivincita personale con l’Inghilterra. Ma da CT.
Nel 1996 sempre nell’Europeo, e sempre a Wembley, passò la Germania ai rigori e grazie proprio all’errore decisivo del difensore Southgate. In semifinale, e davanti al pubblico inglese. Un incubo che forse solo ora potrà essere archiviato. All’improvviso, tutte le maledizioni sembrano essere messe all’angolo: la Germania bestia nera, l’Inghiilterra reclamizzata prima di essere brutalmente eliminata, l’allergia alle vittorie. E proprio nella stagione in cui il centravanti è Kane, uno bravissimo ma che non ha mai vinto nulla e che proprio per questo sta cercando di lasciare il Tottenham per traslocare in un top Club.
Quindi, ricapitolando: Southgate da cittì non ha ancora subito nemmeno un gol; l’Inghilterra elimina la Germania, e lo stesso Kane, finora a secco, va per la prima volta in gol. Tanto che, rotto l’incantesimo, ora davvero la nazionale del tre leoni può arrivare fino alla finale.
Chi potrebbe fermarla? L’Ucraina di Shevchenko prossima avversaria? Sarebbe un miracolo, ma io alla ripetizioni dei miracoli non ho mai creduto. E’ già una anomalia che siano passate ai quarti tre squadre tra le quattro che si erano qualiificate come terze del girone. Ma la partita perfetta può capitare: non può diventare una regola. L’Ucraina prima di eliminare la Svezia rimasta in 10 uomini, aveva perso sia contro Olanda che contro Austria,e battuto solo la Macedonia!
Non scherziamo, contro l’Inghilterra non avrà chance. La nazionale di Southgate approderà in semifinale e affronterà la vincente di Danimarca-Repubblica Ceca.
Ecco, la Danimarca mi intriga. Nel 1992 vinse a sorpresa un Europeo nel quale non doveva nemmeno partecipare. Ma gli eventi politici di allora portarono alla dissoluzione di due stati come la Jugoslavia e l’Urss nati dopo la seconda guerra mondiale. Fu ripescata la Danimarca, arrivata seconda nel girone della Jugoslavia, che rastrellò i suoi giocatori dalle spiagge di vacanza per rappresentare la più clamorosa sorpresa di quel torneo. Peter Schmeichel, il papà di Kasper attuale portiere della Danimarca, parò il rigore a Van Basten in semifinale e la squadra poi si aggiudicò la finale sulla Germania per 2-0.
Squadra divertente e inaspettata. Come questa, che reagisce al dramma di perdere il suo miglior giocatore nella prima partita (Eriksen salvato da un arresto cardiaco, ma ovviamente fuori causa per il torneo), con un gioco coraggioso e spumeggiante. In pratica, la Danimarca ha sbagliato solo la partita dell’angoscia, quella persa con la Finlandia dopo la sospensione e l’ansia per le cure ad Eriksen. Poi ha solo giocato bene: mettendo in difficoltà il Belgio, dominato nel primo tempo; e poi segnando prima quattro gol alla Russia e poi altri quattro al Belgio. Questione di cuore, appunto.
Ma i sentimenti e l’entusiasmo possono bastare contro l’Inghilterra che ha scoperto la fase difensiva e non ha ancora subito un gol? Secondo me no.
Insomma, io penso che l’Inghilterra andrà in finale nella parte bassa del tabellone. Bisogna capire chi riuscirà ad avere la meglio nella parte alta. Avrei scommesso sulla Francia, vista la moltiplicazione di talenti a disposizione. Ma Deschamps, il cittì, a differenza di Southgate ha sbagliato tutto, ed è riuscito a farsi sbattere fuori dalla Svizzera, un’altra delle terze classificate al girone. Un enorme ma anche graditissimo autogol. Graditissimo non solo per la nota rivalità che abbiamo con i confinanti francesi, ma anche per ragioni di mera opportunità: la Francia ce la saremmo ritrovata tra i piedi in caso di vittoria nel nostro quarto con il Belgio…. Invece, andando con ordine, dovremmo trovarci di fronte la vincitrice della sfida tra Spagna e Svizzera: quindi la Svizzera.
Ho già detto che non credo alla ripetizione dei miracoli e quindi la svizzera dell’ex allenatore della Lazio Vlado Petkovic, il suo, e anche di più, lo ha già abbondantemente fatto. Nel derby contro l’ex allenatore della Roma, Lui Enrique, stavolta partirà sfavorito. Perché sebbene la Spagna non assomigli a quella di Xavi e Iniesta che per tanti anni ha dominato il calcio internazionale, è comunque figlia di quel calcio palleggiato e tecnico, infinitamente superiore a quello sostanzialmente fisico della Svizzera.
Quindi? Quindi proviamo a battere il Belgio e poi andiamo a giocarcela alla pari in semifinale contro la Spagna. Col Belgio, tecnicamente partiamo leggermente sotto: è la nazionale numero uno del ranking, ha un ottimo palleggio, alcuni top player e quel centravanti, Lukaku, che ha dominato l’ultima serie A.
Loro hanno forti individualità, noi abbiamo però un grande gioco di squadra che, attualmente, non ci vede battuti da nessuno. E siccome due dei giocatori più forti del Belgio, Eden Hazard e soprattutto De Bruyne, si sono fatti male nella sfida degli ottavi di filane, ecco che il possibile gap tecnico a nostro sfavore possa essere azzerato.
Il vantaggio è di avere a disposizione due armi, due opportunità: due squadre ugualmente competitive. Quella che partirà dall’inizio e quella delle alternative da scegliere in corso di opera. Perché l’Italia, più delle avversarie, può contare su panchinari con caratteristiche diverse dai titolari: se cominci con Berardi, poi hai Chiesa che ti può dare la scossa a metà partita, se cominci con Verratti, sai che con Locatelli puoi avere l’inserimento e la conclusione da fuori area. Solo per parlare dei ballottaggi più chiacchierati e lasciando da parte altre frecce come Pessina, Belotti o Bernrdeschi. Una varietà di ingredienti che nessun altro Commissario Tecnico può avere a disposizione.
Io, onestamente, pensavo dall’inizio, e l’ho scritto pure qui, che una possibile finale potesse riguardare Francia e Inghilterra. Ma la Francia sì è suicidata, e allora perché non dovremmo essere noi a prendere quel posto? Nel caso, ce la dovremmo andare a giocare a Wembley, in trasferta, ma in uno stadio che abbiamo già imparato a conoscere. Il battesimo lo abbiamo superato con l’Austria. Rigiocarci per il titolo diventerebbe ancora più elettrizzante.
Stefano De Grandis è un giornalista e telecronista sportivo italiano di Sky Sport.