Le voci si rincorrono, le smentite si susseguono, ma è fin troppo evidente che alla Juventus ci sia aria di crisi. E che la stessa non riguardi solo la guida tecnica. Il club fa sapere in via più o meno ufficiale che il tecnico Thiago Motta non è in discussione e che non ci siano trattative in corso con altri allenatori. Allo stesso tempo, una volta sfuggita l’indiscrezione di un vertice alla Continassa in programma per oggi, dalle parti di Exor si sono affrettati a far sapere che si tratti di una riunione che non riguarda meramente il club bianconero, ma soprattutto altri asset del gruppo.
Le smentite che confermano la crisi
Mai come in questo periodo, insomma, dalle parti di Torino sono stati così prodighi di smentite e solitamente quando le smentite sono tante, vuol dire che sotto la cenere c’è un fuoco che continua a camminare e potrebbe in qualsiasi momento creare una deflagrazione. L’impressione è che nessuno sia al sicuro degli elementi che hanno guidato fin qui il club, soprattutto negli ultimi mesi nefasti. Il meno colpevole sembra il presidente Gianluca Ferrero, mentre di fianco alle responsabilità del tecnico Motta e dei giocatori non possono mancare quelle del Football Director Cristiano Giuntoli e di chi dovrebbe fargli da contrappeso, visto che gli sta direttamente sopra, ovvero il dg Maurizio Scanavino.
Tudor e Mancini traghettatori non entusiasti
In attesa di capire seriamente cosa succederà oggi presso lo Juventus Training Center, la conferma di Thiago Motta non ha comunque fermato le voci che nella giornata di ieri sono diventate letteralmente tambureggianti. I due nomi più caldi sono quelli di Igor Tudor e Roberto Mancini, che in questi giorni si trova in Italia. Non è ancora chiaro chi sia sia mosso con loro, ma pare che ad entrambi sia stato proposto di traghettare la Juve con una proposta che però non ha entusiasmato nessuno dei due. Si parla di un contratto fino a fine stagione con rinnovo automatico in caso di qualificazione alla prossima Champions League.
Juve in vacanza per tre giorni, ma intanto…
Una sorta di ghigliottina, insomma: per sostituire Motta bisognerebbe accettare di sistemare in circa due mesi tutte le cose che non sono funzionate nei 9 precedenti e di raggiungere quell’obiettivo che al momento rischia di essere compromesso per il lavoro fatto fin qui. Nei prossimi tre giorni Thiago e i calciatori rimasti a Torino per via della sosta delle nazionali riposeranno e avranno modo di rinfrescarsi le idee, ma la situazione rimane in divenire. Inutile fare previsioni, perché sebbene i contatti siano documentati e sfuggiti al controllo della Juventus società, è al momento assai difficile dire cosa succederà nell’immediato o al termine della stagione. Di sicuro, la gara contro il Genoa rappresenterà uno snodo fondamentale, non solo per l’allenatore della Vecchia Signora, ma per l’intero progetto avviato solo l’estate scorsa.