Solo 6 vittorie in campionato dopo 16 partite: per la Juventus è il dato peggiore dalla stagione 1998-99 ad oggi nell’era dei 3 punti a vittoria. I bianconeri non riescono a battere nemmeno l’ultima in classifica tra le mura amiche e ora la situazione di classifica si fa molto complicata. L’obiettivo dichiarato da Cristiano Giuntoli, Football Director che si fa portavoce della proprietà, è la qualificazione alla prossima Champions League. Senza la partecipazione alla coppa dalle grandi orecchie sarebbero circa 150 milioni di euro in meno. Che si sommano ai 150 milioni in meno della passata stagione, in cui la coppa i bianconeri non l’hanno giocata per decisione dei tribunali sportivi.
Quarto posto o ridimensionamento?
Qualcuno questi soldi li dovrà mettere dentro, oppure si chiederà di fare ancora tagli con un conseguente ridimensionamento. Insomma, l’obiettivo è tornare sostenibili oggi per vincere al più presto, ma senza i piazzamenti non diventi sostenibile e di conseguenza non vinci domani. È un po’ il cane che si morde la coda e da questo circolo vizioso la Juve deve uscirne il prima possibile. Purtroppo, non ci sono segnali positivi da tutto l’ambiente, perché Thiago Motta sembra da tempo meno sereno e contro il Bologna è stato nervoso sin dai primissimi minuti, fino a farsi cacciare dal direttore di gara.
Il tecnico italo-brasiliano, anche dopo il pari contro il Venezia ha predicato pazienza, unità d’intenti e chiamato a raccolta anche il popolo dei tifosi, che però per la terza volta (Lecce, Bologna e ora Venezia) ha cominciato a contestare anche con toni abbastanza forti (“tirate fuori i coxlioni” il coro più gettonato). A ciò si aggiunge il siparietto tutt’altro che edificante di ieri sera dopo il triplice fischio finale, con Vlahovic che non ha accettato alcuni rimproveri della curva, rispondendo per le rime fino a prendersi dei cori avversi.
Distrazioni non da Juve
E dire che il serbo era stato uno dei meno peggio durante la gara, perché seppur con i suoi endemici errori tecnici, comunque si è reso pericoloso, ha dato profondità alla squadra e ha cercato da solo a riempire l’area di rigore. Per il resto, questa Juve è davvero poca roba a livello tattico, con pochi movimenti senza palla, poche idee e tanta confusione. Nonostante ciò la squadra era riuscita a capitalizzare due volte, ma alla manovra compassata stavolta si sono associate delle distrazioni difensive che preoccupano. A rivederli, infatti, sembrano errori derivanti da un calo di tensione e di attenzione, quei tipici errori che contro un’avversaria di alto livello non faresti perché la caratura degli antagonisti ti costringe a non abbassare la guardia.
Questa Juventus non si può permettere distrazioni e cali di tensione contro nessuno, men che meno contro avversarie contro cui vai in vantaggio e che da lì in poi dovresti letteralmente annichilire o nella peggiore delle ipotesi controllare. Contro il Venezia la Juve ha subito due gol su distrazioni aeree che si vedono solitamente nei dilettanti e che solitamente si verificano in estate, quando la squadra è in rodaggio. Vedere certi errori, paure e limiti a dicembre non lascia presagire nulla di buono per il prosieguo. La vetta ora dista 9 punti e dunque la Vecchia Signora è fuori dai giochi per il titolo, ma anche il 4° posto rischia di essere potenzialmente a -7. Nelle prossime settimane si decide insomma un po’ tutto e il rischio è quello che il mercato di gennaio arrivi quando ormai i giochi sono negativamente fatti.