La proposta di gioco era stata incoraggiante nelle ultime uscite, ma con la “pareggite” inevitabilmente lo sforzo profuso non ha dato segni tangibili. Contro il Milan, invece, la Juve oltre a giocare bene ha ottenuto quello che meritava. Ovvero una vittoria convincente, con la porta rimasta inviolata, diverse belle occasioni da gol create, ma soprattutto annichilendo l’avversario per un tempo intero.
Vittoria e bel calcio contro il Milan
Contro il Milan che aveva eliminato la Vecchia Signora dalla Supercoppa Italiana e che dall’arrivo di Sergio Conceicao sembrava aver già intrapreso un percorso nuovo, i bianconeri sono stati protagonisti di una prova maiuscola. Mentalmente, tatticamente e tecnicamente. Non è un caso che Thiago Motta si sia soffermato davanti alle telecamere nel post partita sul fatto che i suoi abbiano ridotto gli errori tecnici rispetto al recente passato.
Nel calcio vince chi sbaglia di meno e chi gioca meglio con il pallone tra i piedi. Puoi scegliere qualunque modello di gioco, ma se commetti errori in fase di impostazione, se sei lento, se non sei concentrato e sempre sul pezzo, partite non ne porti a casa. In questo senso, la gara dell’Allianz Stadium contro i rossoneri è un manifesto di quello che il tecnico italo-brasiliano vuole che diventi la sua squadra. Per fortuna, la gara di “ciapa no” di quelle lì davanti ha consentito fin qui alla Vecchia Signora di rimanere in corsa per un posto Champions, ma questo è il momento della stagione in cui bisogna far fruttare i sacrifici fatti da luglio ad oggi.
Com’è cambiata la Juventus
Contro il Milan si è vista per larghi tratti – soprattutto nella ripresa – una squadra rabbiosa, desiderosa di far capire all’avversario chi è che comanda in campo. Più pressing (recupero palla sull’anticipo) che pressione (recupero sull’intercetto) rispetto alle gare precedenti, e dopo qualche incertezza nei primi 45 minuti, grande fase difensiva nelle transizioni dei rossoneri. Dopo aver rischiato indubbiamente di subire gol (oltre che di farli) nei primi 45 minuti di gioco, nella ripresa la squadra più matura è sembrata indubbiamente la Juventus, che dopo il doppio vantaggio ha anche gestito senza tanti patemi, come deve fare una squadra che vuole primeggiare.
Una settimana decisiva
A Motta i suoi l’arduo compito di proseguire sulla linea tracciata senza fare passi indietro, poiché i bonus sono finiti e la stagione non darà altre opportunità. Martedì il Bruges in Champions League per cercare il pass verso la seconda parte della coppa, poi sabato il Napoli in campionato al Maradona: i bianconeri si giocano tanto in questa settimana con due impegni che si frappongono tra obiettivi importanti. Al di là di tutto, fin qui la Juve ha dimostrato che quando il match è di cartello, la prestazione non manca. Di sicuro, sarà troppo importante, essendo nella condizione di dover rincorrere, soprattutto in campionato, mantenere lineare il livello di attenzione e fare ulteriori step in termini di mentalità. Perché in fondo, quelli che vincono i tornei sono coloro i quali trovano continuità di approccio, che l’avversario sia di elevato livello o anche nettamente inferiore.