La Juventus si qualifica per la finale di Coppa Italia seppur perdendo per 2-1 allo Stadio Olimpico di Roma contro la Lazio. Si partiva dal 2-0 ottenuto dai bianconeri nel match dell’andata, ragion per cui il risultato in aggregato premia la Vecchia Signora per 3-2. Si tratta di un traguardo importantissimo per tutto il mondo bianconero, perché, in attesa di capire quale competizioni europea il club bianconero disputerà l’anno prossimo, è ormai certo che la Juve giocherà in totale 5 competizioni, esattamente come l’Inter. Campionato, coppa europea, Coppa Italia, Mondiale per Club e Supercoppa Italia, che si disputerà in Arabia con la formula delle Final Four, come quest’anno.
Juve pronta per cinque competizioni?
Nella stagione 2024-2025, dunque, per Madama ci saranno da affrontare 60 partite circa e con le risorse non proprio eccelse a disposizione, bisognerà allestire una rosa competitiva. Sì, perché quello che si è visto negli ultimi tempi non basta sicuramente per presentarsi su certi palcoscenici. Ieri sera all’Olimpico, seppur contro una squadra che continua ad avere dei problemi come quella di Tudor, in quelle poche volte che sono stati attaccati, i bianconeri hanno concesso troppo, facendosi bucare in due occasioni “da polli”, come piace dire a Massimiliano Allegri.
Entrambi i gol di Castellanos, infatti, sono arrivati in seguito ad alcuni svarioni che mai avevamo visto nella prima parte di stagione e che però sono diventati una pessima consuetudine negli ultimi tempi. Per fortuna, subito dopo i cambi effettuati dal tecnico livornese e un atteggiamento un po’ più offensivo, è arrivata la rete di Milik (assist di Weah) a gelare lo stadio Olimpico di Roma. Il finale è stato al cardiopalma, perché la gestione della tensione non è mai stata uno dei punti di forza di questo gruppo, che ha bisogno ancora di importanti step di crescita.
Raggiungere la finale di Coppa Italia potrebbe però aiutare molto, sia dal punto di vista tecnico sia finanziario. Quanto al secondo aspetto, la certezza di giocare anche la Supercoppa garantirà altri introiti (7-8 milioni almeno) e visibilità al brande Juventus, mentre presentarsi all’ultimo atto di un trofeo nazionale e magari vincerlo, consentirebbe a molti elementi di questa rosa, che non hanno trofei sui propri scaffali a casa, di abituarsi a vincere.
Allegri: l’ultimo summit e poi l’addio?
Ora, però, è fondamentale per la Signora rituffarsi nel campionato, perché sabato arriverà all’Allianz Stadium il Milan di Stefano Pioli. I rossoneri sono reduci dalla sconfitta nel derby che ha consentito ai loro cugini nerazzurri di festeggiare loro lo scudetto “in faccia”. Inoltre, c’è in palio il secondo posto, ancora non assegnato matematicamente e la certezza di un posto nella prossima ricca Champions League. E poi Juve-Milan è sempre Juve-Milan, ragion per cui i temi caldi non mancheranno, soprattutto in termini agonistici. L’obiettivo dichiarato della dirigenza bianconera è quello di finire la stagione nel miglior modo possibile per garantire la sostenibilità del piano industriale, poi a bocce ferme ci si siederà con Max Allegri e si annuncerà la partenza del nuovo corso.
A meno di sorprese, al tecnico livornese sarà comunicato il cambio di guida tecnica, poiché così vuole la definizione di “nuovo anno zero” data dal patron John Elkann. Ad oggi, tutti gli obiettivi sportivi previsti dal programma sono raggiunti, ma c’è una situazione ambientale non ritenuta più consona ad Allegri ed è per questo non basteranno nemmeno i suoi record a farlo rimanere in sella.