La Juventus torna in Italia da Lilla con un pareggio e, dopo il KO di Stoccarda, la strada verso i playoff di Champions League si complica. Attualmente i bianconeri si trovano in decima posizione con 7 punti dopo 4 gare e hanno da affrontare nei prossimi quattro turni l’Aston Villa in trasferta, il Manchester City a Torino, il Bruges in Belgio e il Benfica all’Allianz Stadium. Insomma, un vero peccato non aver portato a casa nemmeno un punto prima contro i tedeschi e non aver fatto bottino pieno ieri sera contro un Lilla che è parso assolutamente alla portata. Per avere la quasi certezza di partecipare alla seconda parte del torneo (troppo importante anche per i conti, come scritto nel bilancio), la Vecchia Signora dovrà fare almeno 9 punti su 12 da qui alla fine della regular season e non è comunque semplice.
Juve sotto immeritatamente nel primo tempo
Nel primo tempo di Lilla la formazione allenata da Thiago Motta è partita bene, con un palleggio fluido fino alla trequarti, ma con diversi errori tecnici negli ultimi 20 metri. Nonostante ciò, le occasioni da gol non sono mancate, con due gol annullati a Koopmeiners per evidenti fuorigioco e un miracolo del portiere di casa su un destro a giro di Vlahovic. Peccato, però, che per l’ennesima volta nel giro di poche partite, ci sia stato un blackout totale della fase difensiva, con tutte le marcature e le coperture saltate e David che si è dunque trovato la strada spianata verso la porta di Di Gregorio.
Nel secondo tempo, il controllo della gara da parte della Juventus è stato ancora più netto e il pareggio non è arrivato di certo per caso: Conceicao ha creato superiorità a ripetizione fino a quando non è stato atterrato in area di rigore, consentendo a Vlahovic di siglare l’1-1 dagli 11 metri. Raggiunta la serenità del pareggio, la Juve ha continuato a condurre le ostilità, anche se la squadra di Genesio si è difesa con le unghie e con i denti, soffrendo nella propria area solo in poche occasioni. Negli ultimi 20 minuti, poi, la gara si è appiattita: prima la sostituzione di Vlahovic con Weah e poi quella di Yildiz con Mbangula, hanno reso la squadra di Motta totalmente innocua e non più incisiva.
I cambi hanno spento la luce alla Juventus
Per i francesi, dunque, è diventato molto più facile far scivolare la gara verso il risultato di parità. Alla fine della fiera, i bianconeri possono essere contenti per la prestazione ma se si considera il periodo nella sua globalità, c’è molto da migliorare. Nelle ultime 5 partite, infatti, la Signora ha ottenuto 1 sola vittoria (a Udine), con 1 sconfitta (Stoccarda) e 3 pareggi (Inter, Parma e appunto Lilla). Posto che la rosa ha delle difficoltà strutturali (non c’è un vice Vlahovic e nessuna delle soluzioni alternative provate ha portato fin qui alcun risultato positivo) e da qui a eventuali rinforzi passeranno nella migliore delle ipotesi 10 partite, c’è da migliorare in tutte le fasi. Davanti la squadra continua a concretizzare poco e da troppe gare si commettono errori macroscopici di gruppo (anche se qualcuno cerca capri espiatori) in fase difensiva che fanno incassare gol evitabili e che creano un’aura di fragilità che non è da grande squadra.
Vlahovic e la rosa troppo giovane e inesperta
A centrare il nocciolo della questione, è stato infatti Vlahovic al termine della gara di Lilla: “Siamo una squadra giovane, con un nuovo allenatore e per molti di noi sono le prime esperienze in Champions League”. L’esperienza e la caratura internazionale non si trovano di certo per strada.