Finalmente tre punti! La Juve di Thiago Motta torna a vincere e lo fa dopo un digiuno che andava avanti dai primi giorni di novembre, un mese e mezzo insomma, in cui sono arrivati in campionato solo pareggi. Inutile girarci attorno: il successo era la priorità assoluta del match contro il Monza, perché la Lazio aveva vinto e rimane ad oggi distante 3 punti, mentre la Fiorentina ha due partite in meno dei bianconeri. Insomma, visto che l’obiettivo dichiarato dalla società è quello del 4° posto, per partecipare anche il prossimo anno alla Champions League, non c’è da badare tanto per il sottile. I fanatici del “progetto” si mettano l’anima in pace, perché senza il 4° posto saranno -150 milioni, un’eventualità che la Juventus deve scongiurare per evitare di dover ancora ridimensionare. Meno soldi a disposizione significa ancora più giovani del settore giovanile in prima squadra ed è fin troppo evidente che con i giovani paghi dazio in termini di esperienza e caratura internazionale, pur acquisendo freschezza.
Emulare l’Atalanta per assicurarsi la Champions
Per arrivare al dunque, questa Juve ha bisogno di un filotto di vittorie, diciamo le 11 vittorie di fila che ha fatto l’Atalanta, per poter essere certa di rimanere attaccata alle prime posizioni, perché con i pareggi non si va da nessuna parte se quelle davanti continuano a correre. La domanda che dobbiamo porci oggi dunque è: la squadra di Thiago Motta è in grado di fare un filotto di vittorie? Da quello che si è visto anche ieri contro il Monza non si direbbe. La Vecchia Signora è parsa ancora una volta confusa, incapace di sviluppare il buon palleggio della costruzione per via di tanti errori tecnici. I gol sono arrivati infatti solo grazie a clamorosi svarioni della difesa di Alessandro Nesta, la peggiore del campionato per quello che ho avuto modo di vedere in prima persona.
Per di può, la fase difensiva dei bianconeri è diventata caotica e approssimativa, tanto che ad ogni azione dei brianzoli si aveva l’impressione potesse scaturire in qualsiasi momento qualcosa di pericoloso. Per farla breve, la Juve è un cantiere aperto con un cartello “lavori in corso” che al momento non si sa quando potrà essere tolto. Thiago Motta non può fare altro che aggrapparsi alle giocate dei singoli con maggiore qualità, ovvero Conceicao, Yildiz e il rientrato Nico Gonzalez, che ha confermato di avere tecnica e corsa tali da poter risolvere singolarmente le pecche di un gioco che oggettivamente non c’è.
Ecatombe infortuni: Juve e Motta con le spalle al muro
Affinché ciò avvenga, però, è vitale che rimangano sani più giocatori possibili e purtroppo al momento l’emergenza infortuni non sembra prossima a risolversi. Rientrati Gonzalez e Cambiaso, infatti, Motta ieri ha perso prima della partita Danilo per un problema alla caviglia, mentre nell’intervallo è stato costretto a sostituire Koopmeiners (passi indietro per lui anche da mediano dopo la buona prova in Coppa Italia) per un risentimento muscolare. Qualcuno va dicendo da tempo che gli infortuni sono causa dell’allenatore precedente (quindi nel caso dell’olandese la colpa sarebbe da addebitare a Gasperini), ma al di là di fake news e leggende metropolitane, è oggettivamente difficile lavorare se ogni settimana hai una media di 7-9 assenti. Una situazione che nemmeno il mercato di riparazione potrà sanare.