La Juventus si trova in una situazione inaspettata e complessa. Nonostante l’imbattibilità in campionato e la qualificazione aritmetica ai playoff di Champions League, i troppi pareggi stanno compromettendo il cammino della squadra, sia in Italia che in Europa. I bianconeri, bloccati in una spirale di risultati insoddisfacenti, rischiano di restare fuori dalle posizioni che contano. Serve un cambio di marcia, e in fretta.
Juventus 2024/25: tanta tattica, poca incisività. I bianconeri faticano negli ultimi metri
La Juventus non perde mai, ma non riesce nemmeno a vincere con continuità. I pareggi, ormai diventati un problema ricorrente, stanno pesando come macigni sulle ambizioni stagionali della squadra di Thiago Motta. L’ultimo risultato, un deludente 1-1 contro il Club Brugge in Champions League, ha certificato la qualificazione dei bianconeri agli spareggi, ma ha spento i sogni di un posto tra le prime otto squadre della fase campionato.
Anche in Serie A, la musica non cambia: i bianconeri, pur imbattuti dopo 21 giornate di campionato, hanno già accumulato 13 pareggi, che li relegano al quinto posto della classifica, a -3 dalla zona Champions. Un piazzamento che non soddisfa né la dirigenza né i tifosi, che si aspettavano ben altro dopo l’incoraggiante avvio di stagione.
Manca cattiveria agonistica: la Juventus deve ritrovare il suo DNA vincente
La gestione di Thiago Motta, avviata con grandi speranze, sta incontrando ostacoli inattesi. Se da un lato si nota una maggiore attenzione tattica, con tanto possesso palla, una linea difensiva più alta e un accenno di pressing organizzato, dall’altro mancano incisività e creatività negli ultimi metri. Troppo spesso la Juventus si rivela prevedibile e poco incisiva negli ultimi 30 metri di campo, con poche occasioni da gol create e una fase realizzativa che ne risente significativamente.
Questa tendenza è confermata da alcuni dati che evidenziano le difficoltà nell’andare a segno. La Juventus è solo nona per tiri tentati tra le 20 squadre di Serie A con 277 conclusioni, 36 in meno rispetto all’Inter prima in questa speciale classifica. La squadra di Thiago Motta, inoltre, è settima per tiri in porta, 94 (anche qui a dominare è l’Inter con 110).

Un dato che testimonia lo scarso rendimento in zona gol è quello dei gol per tiri in porta. Qui i bianconeri si posizionano in nona posizione con un dato di 0.3, inferiore alle prime 4 squadre della classifica, ma anche a squadre di medio-bassa classifica come Udinese e Verona.
Oltre alla sterilità offensiva, a pesare è anche una certa passività nei momenti chiave delle partite. I bianconeri sono ordinati e disciplinati, ma ciò non basta a vincere le partite. Quella cattiveria agonistica, necessaria per trasformare il possesso sterile in risultati concreti, sembra essere svanita. E con essa, anche l’entusiasmo iniziale che doveva accompagnare questa nuova era tecnica.
Ora, con la stagione che entra nella sua fase cruciale, la Juventus non può più permettersi passi falsi: servono vittorie, servono risposte, e soprattutto serve ritrovare quella fame di successo che è sempre stata nel DNA bianconero.
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