La Juventus batte il Genoa per 3-0 (esattamente come accaduto contro Como e Hellas Verona) ed interrompe così la “pareggite”, che aveva portato i bianconeri a collezionare tre 0-0 di fila contro Roma, Empoli e Napoli. A dire il vero il primo tempo di Marassi, in una cornice alquanto insolita senza tifosi, non era sembrato confortante, ma nella ripresa la gara si è “stappata” complica una grande ingenuità dell’ex bianconero De Winter.
I numeri della Juventus dopo sei turni
Partiamo come al solito dai numeri: dopo 6 giornate di campionato la Juve è imbattuta e ha ottenuto altrettanti clean sheet, ovvero ha mantenuto la porta inviolata, portando il record a 540 minuti senza mai subire una rete. Si tratta del primato nell’era dei tre punti e come ha sottolineato Thiago Motta nel corso delle interviste post-partita, le squadre che hanno una fase difensiva consolidata, pongono le basi per la vittoria dei trofei.
Non sono ovviamente nemmeno malaccio 9 gol segnati in 6 partite, se non fosse però che la distribuzione è relegata a tre gare. Insomma, al momento pesano i tre 0-0 consecutivi, soprattutto perché due si sono verificati in casa, mentre uno in casa di una formazione non proprio all’altezza della Vecchia Signora. Poco male, comunque, perché c’è tutto il tempo per rimediare, a patto di migliorare ciò che ancora non va, ovvero le difficoltà ad affrontare formazioni che si difendono con un blocco basso.
Il rigore di Vlahovic stappa la gara col Genoa
Il primo tempo di Genoa-Juve, infatti, è parso ai più un film già visto, con i rossoblu a difendere a cinque, creando molta densità nella propria metà campo, e la Juventus a cercare inutilmente spazi con un possesso palla estenuante quanto lento e senza sbocchi. La gara si è sbloccata nella ripresa grazie a un episodio, ovvero il mani di De Winter che ha consegnato a Vlahovic un tiro dal dischetto che il serbo non ha fallito. La rete bianconera ha costretto inevitabilmente il Grifone a venire maggiormente fuori, aprendo spazi per ripartenze veloci. Insomma, la Juve è stata invitata a nozze e da una di queste transizioni è nato il raddoppio, una rete pregevole, ancora con Vlahovic. Il serbo è stato protagonista al solito di una partita di sacrificio e ha dimostrato, qualora ce ne fosse bisogno, che quando c’è da fare reti tutt’altro che semplici, lui c’è.
Dopo il 2-0, la Juventus ha indubbiamente subito qualcosa, con il Genoa che è andato vicino alla rete in almeno due occasioni, ma i cambi hanno consegnato ai bianconeri forze fresche e qualità. Ottimi gli ingressi di Douglas Luiz, che è un vero e proprio maestro nella gestione del possesso, Thuram (un interditore come ce ne sono pochi in giro) e Conceicao. Il portoghese si è anche tolto lo sfizio del primo gol con la maglia della Juve, una rete festeggiata molto dal lusitano, reduce da un problema muscolare che gli ha fatto saltare diverse partite. L’azione che ha portato al suo gol a mio avviso andrebbe mostrata in tutte le scuole calcio per pulizia tecnica in termini di costruzione e sviluppo dell’azione.
Ora il Lipsia in Champions
Insomma, per ora va bene così, ma c’è indubbiamente molto da migliorare, soprattutto per sfruttare meglio la profondità e le qualità di alcuni dei nuovi innesti, che per ora Motta sta centellinando. La stagione sarà lunga e con tantissimi impegni: inevitabile che serva l’apporto di tutti e che le rotazioni saranno indispensabili. Mercoledì contro il Lipsia sarà un’altra gara e un’altra partita da scrivere e ci sono buone possibilità che Motta l’affronti con la settima formazione diversa in otto gare. Con qualche limite fisiologico, per quanto visto fin qui, nuovo tecnico e tutto l’ambiente in generale meritano fiducia.