Con il punto conquistato contro la Salernitana e la conseguente vittoria dell’Atalanta sulla Roma, la Juventus è ufficialmente qualificata per la Champions League 2024-2025. Il prossimo anno, dunque, i bianconeri giocheranno cinque competizioni e tra 60 e 69 partite. C’è da disputare ancora una finale di Coppa Italia mercoledì 15 maggio contro l’Atalanta, poi la stagione sarà ufficialmente archiviata, anche se le due gare restanti di campionato potrebbero definire la posizione. Terzi, quarti o quinti, purtroppo, ormai cambia davvero poco.
Juve sfavorita contro l’Atalanta
La preoccupazione dei supporters bianconeri, ma anche dell’ambiente della Continassa, in questo momento, è tutta rivolta alla finale di Coppa Italia contro l’Atalanta. La squadra di Massimiliano Allegri si sta letteralmente trascinando verso la conclusione della stagione e non è riuscita nemmeno a battere la Salernitana, squadra retrocessa da tempo, in casa. E c’è mancato poco a una clamorosa sconfitta della Juventus, andata sotto nel primo tempo e per larghi tratti impaurita contro i campani.
La rete del pari di Rabiot è arrivata solo nel finale, dopo una reazione di orgoglio che però non ha evitato i fischi dell’Allianz Stadium. Il secondo ciclo di Allegri a Torino, dunque, sta finendo nel peggiore dei modi e al momento una vittoria nella finale di Coppa Italia contro la squadra di Gian Piero Gasperini sembra letteralmente un’impresa. Mentre Madama non ha mai vinto nelle ultime 6 gare ufficiali (5 pareggi e 1 sconfitta), la Dea viene da 6 successi e 1 pareggio, una striscia di 7 risultati utili consecutivi che l’hanno proiettata verso la possibilità di portare a casa addirittura due trofei.
I nerazzurri bergamaschi hanno letteralmente schiantato la Roma (1 vittoria, 3 sconfitte e 3 pareggi nelle ultime 7 gare per De Rossi) e lanciato chiari segnali alla Juve: mercoledì a Roma sarà peggio che andare dal dentista, per citare Pep Guardiola. Non facciamo un torno a nessuno, infatti, se diciamo che oggi la Juventus parte sfavorita sull’Atalanta per la conquista della Coppa Italia. I lombardi corrono di più, giocano meglio, hanno fame, sono sul pezzo mentalmente. La Juve è una squadra impaurita, senza idee, incerta tatticamente e tecnicamente. Un gruppo totalmente in balìa delle onde che ha staccato la spina dopo quella settimana maledetta tra gara casalinga contro l’Empoli e impegno esterno con l’Inter.
Il dopo Allegri è già iniziato
È da lì che sostanzialmente è partito il lavoro di Cristiano Giuntoli per il nuovo, l’ennesimo, anno zero. La macchina organizzativa per l’annuncio del cambio di allenatore è già partita, e a meno di clamorose marce indietro di cui al momento non c’è alcun sentore, al termine ufficiale della stagione, dopo la partita casalinga contro il Monza, diventerà tutto di dominio pubblico. Non faranno sicuramente i salti di gioia i supporters degli emiliani, che in queste ora hanno osannato Thiago Motta provando a coinvolgerlo, senza grandi riuscite, in cori contro la Juventus.
Allegri andrà via con ogni probabilità con tutto il dovuto in tasca e non è chiaro al momento quale possa essere la sua prossima avventura. All’italo-brasiliano, invece, l’arduo compito di ricostruire – mercato permettendo – una certa mentalità coniugandola ai risultati. Sì, perché ricordiamo che alla Juventus ciò che conta prima di tutto è il piano industriale e se non arriveranno le vittorie, sarebbe in primis un problema di sostenibilità economica.