Prime vere difficoltà per la Juventus di Thiago Motta che esce con le ossa rotte e tanti più dubbi dalla gara di Champions League contro lo Stoccarda. Seppur il risultato sia quello di un minimo scarto (0-1), i bianconeri sono stati praticamente dominati in lungo e in largo dai tedeschi. “Non abbiamo avuto le energie per reagire”, ha dichiarato al termine della partita Andrea Cambiaso, fotografando perfettamente la gara. La Vecchia Signora è stata letteralmente annichilita tatticamente, tecnicamente, mentalmente, atleticamente… Non c’è stato un aspetto della gara in cui i bianconeri siano riusciti a tenere testa ai teutonici e solo un grande Mattia Perin, che ha parato anche un calcio di rigore, ha evitato un passivo peggiore per la Juve davanti al proprio pubblico.
La più brutta Juve della stagione
Tutti d’accordo, dunque, nel dire che sia stata la più brutta Juventus dell’era Motta, anche se a ben vedere qualche segnale c’era già stato nelle precedenti gare contro Cagliari e Lazio. Questa squadra fa maledettamente fatica ad andare in gol (Vlahovic ha deluso ancora una volta ed è stato sostituito da Adzic con Yildiz spostato nel ruolo di terminale offensivo) da sempre, ma con lo Stoccarda ha sofferto anche tanto in fase difensiva. Di certo l’assenza di Bremer pesa, ma probabilmente per cercare di scardinare le difese avversarie, che fin qui hanno concesso molto poco alla Juve (tranne un paio di eccezioni), si sta forse perdendo qualche equilibrio.
I numeri dicono che questa squadra ad oggi ha prodotto meno gol e occasioni di quella dello scorso anno, ma ha difeso molto meglio, sopperendo dunque alla sterilità con un consolidamento di possesso che ha consentito di tenere gli avversari sempre lontani dalla propria porta. Qualche avvisaglia negativa, però, c’era stata già contro il Cagliari e in parte con la Lazio. Contro lo Stoccarda, invece, sono saltati completamente quegli interscambi di ruolo che fin qui hanno generato quel “caos organizzato” che è una delle caratteristiche della proposta di Motta. È pur vero che manchi un elemento che in questo turbinio dà un apporto fondamentale, ovvero Koopmeiners, ma se l’obiettivo è stato quello fin dall’inizio di prescindere dai singoli garantendo una proposta lineare…
Ora Motta deve fare risultato con l’Inter
Insomma, c’è ancora tanto da lavorare e purtroppo ora la stagione sta entrando nel vivo, ovvero in quei cicli in cui non c’è molto tempo per lavorare, poiché le partite si susseguono a ritmo sostenuto tra campionato e coppe. Domenica, a tal proposito, ci sarà da affrontare l’Inter campione d’Italia in una sfida che se oggettivamente ancora non può dire granché sulla lotta per il titolo, essendo il campionato molto lungo, con la sconfitta di ieri cambia un po’ le prospettive per Motta e il suo gruppo. Dopo una persa facendosi dominare dagli avversari, per la Juventus sarà intanto importante non perdere a San Siro, perché alla fine quello che incide maggiormente sulla psiche e le motivazioni dei giocatori sono i risultati.
Inoltre, tutti si aspetteranno una reazione anche dal punto di vista della proposta di gioco, visto che – come sottolineato da Cristiano Giuntoli nei giorni scorsi – il cambio di allenatore è stato proprio dettato da questo aspetto: “vincere dominando le partite” è stato l’imperativo del Football Director bianconero. E bisognerà farlo tra pochi giorni contro quelli più bravi nel panorama nazionale. Sarà una gara accesissima e dai toni agonistici indubbiamente elevati, altro aspetto da tenere in conto per una squadra che insolitamente si sta riscoprendo troppo fallosa: 3 cartellini rossi nelle ultime 4 partite, 2 solo nelle 3 partite di Champions. Domenica serviranno prima di tutto cuore caldo ma nervi saldi.