Tre gol al Como e altrettanti all’Hellas Verona: dopo due partite, la Juventus di Thiago Motta è prima in classifica a punteggio pieno con 6 gol fatti e 0 subiti. Ovviamente, la graduatoria in questo momento lascia il tempo che trova, perché ciò che è più importante è il lavoro svolto fin qui da tutto l’ambiente, staff tecnico in primis. Qualcuno aveva già storto il naso dopo le prime amichevoli, ma come spesso sottolineo, le partite che non contano nulla, rischiano di dare – nel bene o nel male – una dimensione distorta delle squadre. È successo alla Juventus, che pensava di essere più indietro del previsto e invece ora sta già performando bene; è successo al Milan, che battendo grossi calibri in match di esibizione era probabilmente convinto di poter lottare già per il titolo, invece è ancora una barca in mare aperto.
Esattamente come al debutto all’Allianz Stadium, anche contro l’Hellas Verona la Juve ha impiegato un po’ di minuti per ingranare. Diciamo che per 25 minuti la squadra allenata da Paolo Zanetti ha provato a giocarsela, poi nonostante il pressing alto, la riaggressione e un tentativo si possesso palla veloce, non c’è stata letteralmente trippa per gatti. Ad inizio gara Locatelli e soci hanno commesso qualche errore tecnico di troppo (ci sta anche per condizione e meccanismi non ancora oliati), ma con il passare dei minuti la qualità della manovra è migliorata e di conseguenza è stato anche abbastanza semplice andare a rete.
Savona e Mbangula intuizioni di Motta
Il primo gol arriva dopo un’aggressione alta che ha portato Vlahovic in una situazione di inferiorità numerica contro la linea difensiva scaligera, ma il serbo non si è fatto di certo intimorire e ha trafitto Montipò. Transizione veloce, invece, in occasione della seconda rete, arrivata con colpo di testa di Savona su assist di Mbangula. I due ragazzi lanciati senza tanti panegirici da Motta si stanno rivelando pronti per affrontare certi avversari, poi alla lunga vedremo se si confermeranno su palcoscenici più perigliosi, ma al momento è tutto guadagnato.
Nella ripresa è stato sostanzialmente un controllo senza patemi, con la terza rete arrivata su calcio di rigore, ancora con Vlahovic, ma con la Vecchia Signora che ha dato l’impressione di voler più gestire che affondare. Del resto, con tre gol di vantaggio e una gara totalmente indirizzata, ti puoi anche permettere di evitare rischi e infortuni che non servono a nessuno in un momento in cui, in attesa dei nuovi, quelli abili e arruolabili non sono tantissimi. Insomma, per ora sembra girare tutto per il verso giusto, con il mister che le azzecca tutte, anche quando fa scelte molto ardite.
Juventus: verso la Roma con grande ottimismo
E non ce ne vogliano Danilo e Douglas Luiz, che in questa fase iniziale della stagione sono partiti dalla panchina. Fin quando quelli che giocano fanno bene, all’allenatore puoi dire ben poco. Del resto, Motta sta confermando giorno dopo giorno che il suo diktat del merito non esiste solo sulla carta, ma anche nella pratica. Chi gioca è perché in allenamento ha dimostrato di meritarlo e soprattutto in brevissimo tempo è stata trovata una quadra con il duo Gatti-Bremer che sembra essere molto affiatato. Personalmente, non posso dunque che chiudere con un’ammenda, perché le difficoltà incontrate nel recente passato dal difensore brasiliano nel ruolo di centrale destro, mi avevano fatto pensare che sarebbe stato davvero difficile vederlo stabilmente in quel ruolo. Invece, ci sono due clean sheet che confermano l’ottimo lavoro loro e di tutti i compagni che in generale partecipano alla fase difensiva… È vero, la Roma domenica prossima sarà un avversario più probante rispetto a Verona e Como, ma fin qui Thiago ha avuto ragione su tutta la linea e non si può dunque che riporre massima fiducia in lui.