Non è passato inosservato il coro “Serie B” intonato giovedì scorso dai supporter del Nantes durante il match di Europa League contro la Juventus, bruciante sfottò a una tifoseria bianconera ancora scossa dalla vicenda penalizzazione e preoccupata per le possibili conseguenze dell’inchiesta sulla manovra stipendi. Ma la Vecchia Signora rischia davvero la retrocessione?
Plusvalenze e penalizzazione
La pesantissima sanzione da -15 punti a campionato in corso inflitta alla squadra di Torino dalla Corte di Appello Federale della Figc per plusvalenze “fittizie” ha shockato l’intero sistema calcio. La severità della pena, l’assoluzione di tutte le altre società coinvolte, la stessa natura fumosa del presunto illecito hanno prodotto una reazione a catena di difese, proteste, distinguo pro e contro la sentenza, che hanno interessato tanto il mondo dello sport che quelo della politica. E culminate simbolicamente da un lato nelle parole del presidente della Figc, Gravina (“Sarei pazzo a pensare di gioire… ma ci sono delle norme e vanno applicate in maniera rigorosa”), dall’altra in quelle dell’AD della Serie A, De Siervo (“l’auspicio è che questa sanzione per le plusvalenze possa essere riconsiderata perché asimmetrica sia a livello europeo, sia italiano”).
Posizione, quest’ultima, forse motivata in parte anche dalla dilagante protesta social dei tifosi bianconeri, che hanno lanciato una campagna di disdette degli abbonamenti ai servizi che trasmettono le partite della Serie A. Iniziativa sulla cui efficacia non esistono dati certi, ma che potrebbe pesare al momento del rinnovo della cessione dei diritti tv del maggiore campionato italiano, in scadenza nel 2024.
Manovra stipendi, la Juventus rischia la B?
Ma i guai peggiori per la Juventus potrebbero venire dalla cosiddetta “manovra stipendi”, su cui la Procura di Torino sta indagando con l’accusa di falso in bilancio e su cui sarà chiamata a esprimersi anche la giustizia sportiva.
La retrocessione diretta in B scatterebbe solo se l’indagine appurasse che l’iscrizione al campionato di serie A in una delle stagioni sotto inchiesta (2019-20 e 2020-21) è stata possibile solo grazie a una condotta illecita. Ma la probabile richiesta di una nuova penalizzazione da parte del procuratore Chiné (indiscrezioni di stampa parlano di -20 punti) potrebbe portare, se confermata dalla sentenza, a una retrocessione “sul campo”.
Una sorta di riproposizione di quanto già vissuto nel 2006, in un contesto, però, in cui la serie A era molto più solida, sportivamente e finanziariamente. Nel 2023 un calcio italiano in profonda crisi potrebbe reggere al ridimensionamento della sua prima società per fatturato, e al disamore di una tifoseria esasperata e che ammonta a un terzo dei fan italiani del pallone? O l’intero sistema è destinato a crollare?
Una prima risposta arriverà a marzo, quando dovrebbe chiudersi l’inchiesta federale sugli stipendi bianconeri.