La Juventus sta indubbiamente vivendo il peggior momento della stagione. Sì, peggiore dell’inizio stentato, perché è ora che si emettono i verdetti sui vari obiettivi e l’impressione è che ai bianconeri stiano sfuggendo di mano uno per volta, scivolando tra le dita come succede ad un flusso d’acqua. Dopo la salita iniziale con prestazioni e risultati non in linea con la svolta tanto agognata in estate, la squadra allenata da Massimiliano Allegri ha trovato una quadra, nonostante molte assenze, con il ritorno alla difesa a tre sponsorizzato da alcuni big dello spogliatoio, vecchi e nuovi. Prima di Natale, dunque, è arrivato il filotto di vittorie e clean sheet, in mezzo a cui ci sono state anche partite belle da veder come quelle contro Inter e Lazio all’Allianz Stadium.
Una Juventus senz’anima dopo la sosta Mondiale
Dopo la sosta per i Mondiali, invece, un limbo fatto di risultati arrivati dopo prestazioni tutt’altro che frizzanti, fino ai disastri delle ultime settimane. In mezzo c’è una penalizzazione a campionato in corso, una cosa mai successa prima e che indubbiamente ha influito sulla salute mentale e fisica di un gruppo che già di suo non è molto solido, ha poca esperienza, pochi campioni e poca gente con carisma internazionale. Una squadra costruita male, purtroppo, e soprattutto negli ultimi tempi gestita peggio. Probabile che lo sforzo fatto per rimontare col -15 sul groppone abbia fatto spendere energie che ora, a punti restituiti, i bianconeri stanno pagando cari. Max Allegri sta facendo fatica, forse perché senza un gruppo dirigenti alle spalle visto il rimescolamento delle carte in società, si è ritrovato in questi mesi a dover fare anche ds, comunicatore e quant’altro. Presidente e dg li vediamo davvero poco e se l’allenatore deve fare tutto il resto, di sicuro ha poca concentrazione sulle questioni di campo. Il nervosismo che lo pervade prima, durante e dopo le partite è un chiaro segnale. Detto questo, la sua proverbiale bravura nel gestire e far rendere le squadre al massimo (in termini di risultati) non la si sta vedendo più e questo fa riflettere anche all’interno della Continassa.
Con una situazione molto incerta – il processo sulle plusvalenze che dovrà ripassare dalla Corte d’Appello e poi nuovamente dal Collegio di Garanzia del Coni e l’altro filone che ancora deve prendere il via – il futuro della Juventus a livello sportivo è abbastanza nebuloso. Non a livello finanziario, checché ne dica Commisso: con i 700 milioni immessi i conti sono migliorati molto negli ultimi tempi, il patrimonio netto è positivo e i debiti sotto controllo, a differenza di club di Serie A che hanno patrimonio negativo e non potrebbero far fronte ai creditori nemmeno cedendo tutti i loro asset.
Urge un ds e sull’allenatore…
Di sicuro, l’area tecnica va rafforzata con l’ingresso di un direttore sportivo, visto che l’inibito Cherubini è praticamente uscito di scena e formalmente lo farà a fine stagione. Cristiano Giuntoli è al momento il top player della piazza, ma lascerà davvero Napoli? Oggi si riparla di Sartori (cui non credo personalmente), mentre non sono del tutto tramontati i nomi di Frederic Massara (Milan), Andrea Berta (Atletico Madrid) e Giovanni Rossi (sarebbe un ritorno). Al direttore sportivo è legato inevitabilmente il prossimo tecnico della Juventus: in società confermano Allegri senza se e senza ma, se però dopo aver fallito l’obiettivo Coppa Italia non dovesse arrivare il 2° posto (che dà accesso alla nuova Supercoppa Italiana) e sfuggisse in semifinale anche l’Europa League, per la conferma del tecnico livornese potrebbe diventare un fardello per lui e la società stessa, costretti forse ad andare avanti per inerzia. Servirebbe in quel caso una spinta nuova, ed è per questo che negli ultimi giorni sono molto gettonati Igor Tudor e Raffaele Palladino. Due tecnici giovani e bravi, anche se le loro idee non sono propriamente innovative e originali come le si vuole far passare. Di sicuro, le loro squadre corrono e tanto, ma fa specie che siano sponsorizzati due allenatori che prediligono la difesa a tre dagli stessi che sostengono che la Juve debba tornare a giocare a 4 dietro. Al solito c’è confusione tra tifosi e addetti ai lavori bianconeri, perché quando le cose vanno male, è facile perdere la lucidità. Che invece deve essere sempre alta. La verità è una e una sola: la Vecchia Signora ha chiuso un ciclo e deve iniziarne un altro. Quanto ci vorrà? Nessuno lo sa, in passato a volte sono stati necessari anche 10 anni, io metterei la firma per riaprirne uno tra 2-3 anni.