Dopo 11 giornate di Serie A l’Inter si conferma la squadra da battere. Checché ne dicano i puristi, i nerazzurri sono una squadra ben assortita, ben allenata e che pratica anche un gioco gradevole. I meccanismi sono ben rodati e diversi singoli continuano a salire di livello, innalzando anche il tasso tecnico e tattico generale. La vittoria contro l’Atalanta a Bergamo è l’ennesima prova di maturità di una squadra che raggiungendo la finale di Champions League lo scorso anno ha aggiunto consapevolezza e fiducia nei propri mezzi. Cosa che invece non hanno fatto altre compagini.
Milan, Napoli e la favola del bel gioco
Su tutte Milan e Napoli, che stanno vivendo un percorso con diverse similitudini. Osannati dai più come club che praticano un calcio europeo, non riescono a trovare continuità, tanto che i loro allenatori continuano ad essere sulla graticola. Rudi Garcia ha vinto il derby contro la Salernitana con un aiutone che al solito non fa notizia se non c’è di mezzo una squadra in particolare, ma il suo destino è sempre quello di un tecnico in discussione. Dopo la stagione straordinaria e irripetibile passata (Spalletti e Giuntoli non sono andati via per caso) i partenopei sono costantemente sotto pressione della piazza e del presidente, quasi che ora abbiano l’obbligo di vincere una caterva di scudetti di fila e contendere la Champions League ai colossi internazionali. Cosa che da quelle parti non è mai successa.
Questione di dimensione, insomma, che sembrava aver ritrovato il Milan, ma invece siamo di fronte ad un fuoco di paglia, o comunque ad un ciclo che probabilmente, sempre che sia decollato, potrebbe essersi già concluso. Stefano Pioli, l’allenatore che si aggiornava e che praticava addirittura un calcio simile allo storico ‘Diavolo’ di Sacchi, improvvisamente è diventato “bollito”. Non c’è equilibrio nei giudizi e ormai lo sappiamo bene: se vinci sei bravo, se non vinci sei nessuno. Di sicuro, qualcuno si è reso protagonista di narrazioni distorte della realtà parlando di un Milan in costante crescita negli ultimi anni. Basti pensare che dopo lo scudetto di due stagioni orsono, i rossoneri hanno chiuso il campionato passato al 5° posto, qualificandosi per l’Europa League, ma accedendo alla Champions League solo per la penalizzazione della Juventus.
Lazio smarrita senza Milinkovic… e Immobile
Non decolla nemmeno la Lazio, per cui questa dovrebbe essere la stagione della consacrazione visto che si dice in giro che il gioco di Maurizio Sarri dia i suoi frutti solo col tempo. Il secondo posto del campionato 2022-2023 sembra solo un lontano ricordo, con i biancocelesti che continuano a commettere errori madornali soprattutto nella fase difensiva, mentre in quella offensiva sembrano tutt’altro che pungenti. Complici anche l’addio di Milinkovic-Savic e la carta d’identità di Ciro Immobile, che non sembra più elemento imprescindibile per i biancocelesti. Insomma, servono giocatori forti che innalzino il tasso tecnico della Lazio, altrimenti solo con il gioco, al solito, ci fai una bella insalata. E attenzione, perché alcune esternazioni sembrano lasciar trasparire un po’ di sfiducia nell’ambiente capitolino sul percorso tecnico.
A proposito di Capitale, la Roma ritrova Dybala e la vittoria dopo il KO in casa dell’Inter. Per i giallorossi sono ora 5 i successi stagionali, che consentono a Mourinho e i suoi di scavalcare proprio i cugini biancocelesti raggiungendo un 7° posto che oggi è tanta roba dopo la partenza stentata.
La Juventus è un bunker
Consolida il 2° posto la Juventus, che dopo essere andata in vantaggio a Firenze, erge un vero e proprio fortino che costringe la Fiorentina alla terza sconfitta di fila senza segnare nemmeno un gol. Oggi la Vecchia Signora rimane a 2 punti dalla vetta e a +4 sul Milan 3° in graduatoria. Migliore difesa assieme a quella dei nerazzurri (solo 6 gol subiti), la Juve punta ancora tutto sulla compattezza in un momento in cui le mancano tanti giocatori importanti come Pogba e Fagioli (che non giocheranno praticamente più), Danilo, Weah e Alex Sandro. In attesa del mercato di gennaio, che potrebbe dare in dote a Max Allegri almeno un rinforzo a centrocampo, per come era iniziata la stagione, i risultati sono tanta roba.