Con la vittoria ottenuta contro il Lecce per 2-1 all’Allianz Stadium, la Juventus per una notte si porta al 3° posto in classifica e manda comunque un segnale importante in chiave Champions League. La crisi di risultati sembra superata e negli ultimi tre turni sono arrivati 7 punti frutto di 2 successi e 1 pari. Uno score importante e che cambia le prospettive nella lotta per i primi posti dopo quello che si era visto negli ultimi tempi. Ci sono ben 6 formazioni in lotta per 2 posti nella coppa dalle grandi orecchie e dopo il cambio di allenatore i bianconeri si sono quantomeno rilanciati in termini di punti conseguiti.
Ora la Juve sta costruendo qualcosa
Quanto alla prestazione e alla proposta di gioco, ovviamente, si può e si deve approfondire. Come nelle precedenti gare, l’approccio dei ragazzi di Igor Tudor è stato ottimo. Intensità e verticalità sono i marchi di fabbrica della nuova guida tecnica, che sta cercando anche di sfruttare al massimo le caratteristiche dei singoli. Meno palleggio in orizzontale e più transizioni veloci con inserimenti anche dei braccetti difensivi. I due gol della Vecchia Signora, messi a segno da Koopmeiners e Yildiz entrambi su assist di Vlahovic, sono emblematici di questo modello di gioco.
A parte qualche rischio corso nell’uomo su uomo dopo errori tecnici propri, il primo tempo è stato in totale controllo da parte della Juve, che avrebbe anche meritato qualche gol in più vista la mole di gioco prodotta. Nella ripresa, invece, c’è stata maggiore gestione, anche se il Lecce di Marco Giampaolo non si è praticamente mai reso granché pericoloso se non dopo l’ennesimo gol subito dai bianconeri nel finale sugli sviluppi di un calcio da fermo. Sulle marcature per ora Tudor ha toccato ben poco del lavoro svolto da Thiago Motta e purtroppo la struttura, come ha sottolineato anche il tecnico nel post partita, non aiuta. Insomma, servirebbero altri tipi di giocatori, ma il mercato al momento è chiuso.
Gol su palle da fermo: una piaga da risolvere
Per il resto, c’è da tenere alta l’attenzione quanto più possibile e limitare gli errori. Anche perché, la mancanza di esperienza della squadra (altro aspetto sottolineato da Tudor a fine gara) ha fatto sì che la squadra nei minuti finali sia andata in ansia, perdendo qualche pallone di troppo e rischiando di riaprire clamorosamente una gara segnata sin dai primi minuti.
In definitiva, il lavoro fin qui svolto dal tecnico croato è ottimo e non si offenda il suo predecessore, che ha dichiarato di recente che quanto costruito darà i suoi frutti in futuro. Fino a qualche settimana fa, purtroppo (e lo sottolineo, perché chi scrive è e sarà sempre un grande estimatore di Thiago), questa Juventus non aveva costruito un bel niente. Ora, piuttosto, sembra poter mettere le basi per qualcosa di più stabile e duraturo, ma ovviamente non c’è il tempo materiale per sviluppare determinati concetti e l’aver fallito fin qui tutti gli obiettivi stagionali pone tutti nelle condizioni di dover pensare solo ed esclusivamente a cercare questa qualificazione Champions. In qualunque modo.