“Il calcio è fatto di empatia. All’Allianz Stadium c’era una bella atmosfera e noi abbiamo bisogno del sostegno del pubblico. Ora questo percorso sarà lungo, ma bisogna farlo tutti insieme: squadra, società e tifosi”. Massimiliano Allegri si è espresso così al termine di Juventus-Lazio. È stata una giornata di grande festa per il popolo bianconero, con la società che ha fatto un altro passo verso il tifo organizzato. Sin dalla mattina, i gruppi ultrà si sono dati appuntamento per le strade della città, sfilando pacificamente e intonando cori per il club bianconero. Una volta giunti all’Allianz Stadium i bandieroni non sono potuti entrare nella casa della Vecchia Signora, ma c’è stata comunque una piccola-grande concessione: le maglie dei gruppi organizzati non sono più bandite dallo Stadium.
E seppur non è stata l’atmosfera del grande ciclo dei 9 anni, il 12° uomo in campo si è fatto sentire eccome. I calciatori in campo ne hanno beneficiato e la prestazione è stata di quelle importanti, contro un avversario e un ex allenatore che danno sempre molti stimoli alla Juve. Grandi stimoli li aveva anche Max Allegri, che avevamo lasciato lo scorso anno con le lacrime agli occhi dopo l’ultima gara di una stagione letteralmente assurda e che sul campo avrebbe proiettato comunque i bianconeri al 3° posto. Sembrava un punto di non ritorno, con il tecnico livornese vicinissimo all’allontanamento come non mai, invece…
Allegri non lascia e rilancia
Alla fine la proprietà ha deciso di non cambiare guida tecnica (probabilmente anche per questioni di portafogli) e il diretto interessato, dopo alcune settimane di vacanza in cui ha potuto ricaricare le pile, si è ripresentato alla Continassa rinvigorito, anche se poco incline a parlare pubblicamente. Ha iniziato un percorso anche Max, consapevole di dover cambiare qualcosa per provare a rilanciare una Juventus sicuramente più giovane e con meno qualità (almeno sulla carta) rispetto al recente passato. Non a caso per il suo staff ha scelto lui in prima persona Francesco Magnanelli, che ha studiato da De Zerbi e Dionisi ed è stato portatore di idee più fresche nel quartier generale bianconero.
Ovviamente, l’ultima parola spetta al livornese, ma il nuovo collaboratore, così come tutto lo staff, gode all’interno dello Juventus Training Center di grandissima considerazione. C’è un diktat proveniente dall’alto che vuole tutti remare dalla stessa parte fino a fine stagione, poi si tireranno le somme. Lo ha fatto capire più volte a chiare lettere anche il Football Director Cristiano Giuntoli e sembra che l’appello sia stato accolto anche dalla tifoseria. Era già successo a Udine e ad Empoli in trasferta, ma stavolta allo Stadium i cori per Allegri sono stati ancora più incisivi. Sul finire del match vinto contro Sarri ad un certo punto Max si è rivolto verso la Suda e ha risposto con saluto a chi lo stava acclamando, segno che oltre che i calciatori, il tifo organizzato vuole tornare a supportare direttamente tutti, anche chi come l’allenatore viene spesso vituperato soprattutto tramite i social network.
È tornato l’intuito di Max?
Del resto, il lavoro fin qui svolto è positivo, non si può negare. Questa Juve è una squadra più propositiva, gioca meglio a calcio, non si accontenta del vantaggio risicato e poi sta giovando anche di alcune decisioni tattiche rivelatesi azzeccate. C’è Chiesa nelle nuove vesti di centravanti, McKennie che dopo essere rientrato dal Leeds si sta rivelando preziosissimo nelle vesti di quinto a destra… Ma sono anche sotto gli occhi di tutti i miglioramenti di Vlahovic (che sta molto meglio lato pubalgia), Gatti e Miretti. Insomma, senza Pogba, Di Maria, Cuadrado, Bonucci e gli altri elementi esperti persi nell’ultima sessione estiva, è una Juve forse meno smaliziata, ma molto più “arrabbiata”, come dice Dusan. Fin qui, indubbiamente, il tecnico ha sbagliato poco, confermando una delle qualità che sembrava aver smarrito negli ultimi anni riguardo alla gestione della rosa e degli uomini. Ora la Signora deve proseguire su questa strada, perché, come diceva Gianni Agnelli, “una cosa fatta bene, può essere fatta meglio”.