Dopo la vittoria convincente in Champions League contro il PSV Eindhoven, la Juventus incappa nel terzo 0-0 consecutivo in Serie A dopo quelli contro Empoli e Roma. All’Allianz Stadium finisce a reti bianche il match tra i bianconeri e il Napoli dell’ex Antonio Conte e onestamente alla fine il punteggio e il segno sono onesti. Prima l’occasione più clamorosa l’ha avuta il Napoli con Politano, mentre poi è capitata alla Juve con Koopmeiners. La Vecchia Signora ha tenuto maggiormente il pallino del gioco, mentre i partenopei hanno fatto maggiore densità nella propria metà campo, cercando di sfruttare le proprie caratteristiche nelle transizioni positive.
I numeri della Juventus dopo cinque giornate
Alla fine della fiera, dopo 5 giornate la Juventus è ancora imbattuta con 9 punti frutto di 2 vittorie e 3 pareggi, con zero gol subiti e 6 segnati. Per fare un confronto con la Juve dello scorso anno, di questi tempi i bianconeri allenati da Massimiliano Allegri avevano 10 punti con 3 vittorie un pareggio e una sconfitta, mentre i gol segnati erano 10 contro i 6 subiti. Questi dati freddi ci dicono che pareggiare è una mezza sconfitta e che la fase difensiva di oggi è sicuramente più ermetica di quella di ieri, ma a livello di produzione di reti Thiago Motta ha molto da fare. Soprattutto con Dusan Vlahovic, che è stato sostituito nell’intervallo e poi comunque elogiato nelle interviste post partita.
Imperativo recuperare Vlahovic
Il refrain “date un allenatore a Vlahovic e farà caterve di gol” fin qui si è rivelato una panzana pazzesca, ma è chiaro che con Milik ancora ai box e Weah adattato nella ripresa contro il Napoli, Motta non possa fare altro che lavorare per recuperare il centravanti serbo. Non so se ci sia stato un errore di valutazione da parte di allenatore e diesse in sede di mercato estivo, ma qualche riflessione la possiamo fare: visto che i primi nuovi acquisti non stanno vedendo il campo tantissimo (parlo ad esempio di Cabal, Douglas Luiz e in parte Thuram), non era forse meglio investire un tesoretto su un’altra punta?
Sappiamo bene che il nuovo tecnico della Juve intende arrivare a rete in diversi modi e in passato ha già fatto a meno di un terminale offensivo, ma di sicuro avere un bomber che fa gol aiuta. In questo senso, non me ne voglia il tecnico italo-brasiliano, per il quale nutro una stima illimitata, ma dire per la terza partita di fila di campionato che “contro le squadre chiude è difficile trovare spazi” non è una giustificazione. Così come veniva chiesto al suo predecessore di trovare altre soluzioni per far giocare bene la sua squadra, con questa rosa il suo compito è quello di aprire le squadre che si presentano al cospetto della Vecchia Signora molto guardinghe. Anche perché, visto che la strategia funziona, è assai probabile che le avversarie continueranno ad affrontare Yildiz (raddoppiato magistralmente da Anguissa come da dettami di Conte) e soci allo stesso modo.
Non c’è l’obbligo di vincere, ma…
Il cantiere Juve è più che mai aperto e Motta sa che ha tanto da lavorare e ci sono cose che richiederanno maggiore tempo per essere sistemate. Al momento non ci sono motivi per essere allarmisti, anche perché i bianconeri sono all’inizio di un percorso che non prevede la vittoria a tutti i costi. L’obiettivo primario è quello di garantire la continuità aziendale centrando quei traguardi che fanno incassare soldi pesanti: l’accesso tra le prime quattro per giocare sempre la Champions, fare bella figura in Europa e se possibile portare un trofeo a casa, magari tra Supercoppa e Coppa Italia. La crescita non è mai immediata, si procede, come dice il mister bianconero, step by step.