È successo praticamente di tutto in quel di Lipsia, con la Juventus ha conquistato la seconda partita della Champions League 2024-2025 in trasferta e in rimonta, per giunta in inferiorità numerica. Il primo tempo è stato molto simile ai primi 45 minuti di diverse gare giocate fin qui dai bianconeri, con un possesso palla abbastanza sterile, anche per merito di avversari molto compatti e schierati con uno scolastico 4-4-2. Una ripartenza perfetta da parte dei tedeschi, con qualche errore in ripiego degli uomini di Thiago Motta ha portato allo svantaggio con cui si è andati al riposo, anella ripresa è iniziata una partita totalmente diversa.
Una Juve “eroica” in 10 uomini
Dopo il pareggio di Vlahovic al 50’, la Juve è rimasta in 10 uomini per l’espulsione di Di Gregorio solo 9 minuti dopo e al 65’ è anche andata sotto in virtù del gol del 2-1 messo a segno ancora da Sesko, ma stavolta su calcio di rigore. Nonostante l’inferiorità numerica, il tecnico italo-brasiliano ha ridisegnato la squadra, togliendo Yildiz e Savona, ma senza cambiare la strategia di gioco, che era quella di provare a prendere gli avversari sempre alti. E questo coraggio ha pagato, perché su un pallone recuperato da Vlahovic è arrivato il secondo gol del serbo al 68’, bello quanto e forse più del primo. Infine, all’82’ arrivato il sigillo del 3-2 firmato da Conceicao, ma dopo i salvataggi prodigiosi di McKennie e Kalulu.
Nel finale la Juventus ha indubbiamente sofferto, ma ci stava e la prestazione rimane assolutamente “eroica”. A parte i marcatori dei gol, sugli scudi finiscono indubbiamente il difensore ex Milan, autore di almeno 2-3 salvataggi vitali, il generoso centrocampista americano, ma anche Nicolò Fagioli, che è stato ordinato e preziosissimo con la sua tecnica davanti la difesa. Ciascuno ha fatto la sua parte, anche se indubbiamente qualcuno è stato meno positivo di altri. Vedasi alle voci Yildiz e Douglas Luiz, entrato in campo non proprio concentrato e autore di alcuni errori tecnici non proprio da lui.
Apprensione per Bremer e Gonzalez
Alla fine quel che contava era innanzitutto il risultato, ma per come è andata, è molto più di una vittoria. La gara era infatti iniziata con una serie di negatività per la Vecchia Signora, come gli infortuni da valutare di Bremer e Nico Gonzalez, ed è poi proseguita con il rosso a Di Gregorio e il rigore causato da Douglas Luiz. Nonostante ciò i bianconeri non hanno perso la voglia e la fiducia andando a trovare un risultato che va oltre i tre punti. Le squadre che devono costruirsi una nuova mentalità spesso fanno degli step in avanti quando trovano soluzioni in situazioni di sofferenza. È successo al Napoli di Conte a inizio stagione, sta succedendo alla Juve di Motta, che da domani si concentrerà sulla missione Cagliari, ma potrà farlo con la consapevolezza di aver messo un altro mattoncino in una stagione ancora lunga e complicata.
Complimenti a Motta, ai calciatori (tanti ancora molto giovani) e a al gruppo dirigente, poiché non è mai facile cambiare tanto in una sola sessione di mercato. Il nuovo corso è appena iniziato, ma la Juventus è ancora imbattuta e se trovasse i tre punti in campionato anche con il Cagliari andrebbe alla seconda sosta della stagione con un bagaglio tecnico, tattico e di esperienza ancora superiore.