Le magie di Leao
e le invenzioni di Pioli
diventano
il vero lasciapassare
per lo scudetto
Le magie di Leao e le invenzioni di Pioli, diventano il vero lasciapassare
per lo scudetto.
Quando ha segnato Faraoni, mettendo sotto il Milan che pure aveva cominciato molto bene a Verona, di sicuro i tifosi del Milan avranno tremato: “Ci risiamo…”. Le due beffe in casa Hellas hanno fatto storia e lasciato ferite: nel 1973 e poi nel 90, il Milan a Verona perse partita e scudetto: una volta all’ultima giornata e quella successiva alla penultima. Stavolta, alla terzultima, la paura era legittima.
Invece Verona da Fatal diventata Fatata, con le magie necessarie per ribaltare il risultato e dare a questa vittoria il sapore forte dello scudetto. E’ vero, mancano due partite, ma per prendersi il titolo il Milan può permettersi anche di pareggiarne una. E il calendario non pare davvero impossibile.
Verona fatata, perché nella serata del Bentegodi c’era dentro tutto: il motore acceso di Leao, il compleanno di Tonali, le intuizioni di Pioli…
Ecco, l’allenatore ha saputo interpretare tutto e azzeccato la mossa che non ti aspetti: non solo ha schierato una mediana a tre, rinunciando al trequartista. Ma si è inventato Kessie, il suo uomo ovunque, come play davanti alla difesa. E ha scatenato Sandro Tonali da mezzala pura. Quasi sapesse che il ragazzo, nel giorno del suo compleanno, si sarebbe regalato dei gol.
Certo, Tonali aveva già segnato quello il gol della vittoria pesantissima in casa Lazio allo scadere, quindi aveva già inviato un segnale al suo allenatore, ma stavolta ha cominciato l’assalto fin dalle prime battute. Subito un gol bellissimo da fuori area, annullato dal Var per mezzo piede in fuorigioco, ma poi ancora grinta, lotta e inserimenti. Fino a trovare la doppietta con cui celebrare in maniera perfetta il suo 22esimo compleanno, e rendere ininfluente il vantaggio del Verona che poteva scatenare lo psicodramma collettivo.
Niente Fatal Verona, invece. Perché il Milan di Pioli è forte mentalmente. E ancor di più lo è fisicamente, avendo un’ala che surfa, e che quando ha la palla sulla fascia si fa trascinare dalla corrente per scappare via e creare continue occasioni da gol. Leao per il Milan, e forse per il campionato italiano, è un motore illegale: più potente, fuori norma. Nella difficoltà – in casa della Lazio come a Verona, sotto di un gol e con le idee annebbiate dalla preoccupazione – affidarsi a Leao è diventata la soluzione ai problemi. Palla a lui e vediamo cosa si inventa. E quello, accelerando, ha battuto il record della pista. Superiore, straripante, debordante. Fascia sinistra e conduzione della palla con l’esterno destro. Potrebbe rientrare e tirare ma Rafa va quasi sempre sul fondo per piazzare l’assist verso il centro. E seppure gli avversari lo possano intuire, non lo prendono mai: fenomenale lui, e fantastici i suoi compagni ad azionarlo ogni volta che serve. Con Tonali, che lo accompagna pronto a scartare i regali di compleanno davanti alla porta. Due, per la precisione.
Il calendario ora dice Atalanta in casa e ultima di campionato a Sassuolo. Col popolo milanista pronto a riempire San Siro e a colorare il Mapei Stadium.
L’Atalanta ha fatto meglio fuori casa, dove ha vinto 12 volte e ottenuto il suo record storico. E corre per l’Europa: quindi è l’ultima vera alleata dell’Inter. Ma il Milan basta anche solo pareggiarla quella partita, e col supporto del Meazza incandescente.
Convinto che gli ultimi tre punti si possano prendere in casa del Sassuolo, che sa giocare al calcio ma subisce regolarmente gol ogni settimana. La scaramanzia, assieme ai precedenti di un campionato che ha spesso stravolto le previsioni, impone il silenzio. Ma Verona pericolosa, Verona delle beffe, stavolta ha dato il via libera. E nessuno in casa Milan può avere più dubbi.