C’è già chi parla di riapertura della lotta scudetto anche per la Juventus, ma meglio stare con i piedi per terra. Quella contro il Cagliari è stata una vittoria importante in chiave qualificazione alla prossima Champions League per la Vecchia Signora, arrivata per giunta al termine di un weekend ricco di risultati favorevoli per Thiago Motta e i suoi. Il Bologna ha perso il derby emiliano contro il Parma, il Milan è uscito con le ossa rotte dal Grande Torino, la Fiorentina è incappata nella terza sconfitta consecutiva, mentre la Lazio non è andata oltre il pari a Venezia. È così che la Juve con 49 punti si è portata al 4° posto in solitaria, una posizione che, come ribadito da Cristiano Giuntoli, è l’obiettivo minimo per non chiudere la stagione con un pugno di mosche.
Da Inter-Napoli verso Juve-Atalanta
È chiaro, poi, che se perde anche il Napoli (3 punti negli ultimi 4 turni) e in poche partite passi da -16 a -8 dalla vetta, qualcuno sogni (tanto non si paga) il rientro nella lotta per il titolo. Nel prossimo weekend ci sarà la sfida diretta tra Inter e Napoli, con i campioni d’Italia che ci arrivano dopo il sorpasso, mentre i partenopei possono contare sul vantaggio del pubblico amico. Tiferà per un pareggio l’Atalanta, che dopo la delusione della Champions è tornata al successo a Empoli portandosi rispettivamente a -3 dalla vetta e a -2 dal secondo posto.
Bianconeri cinici a Cagliari
Presto ci sarà anche l’incrocio tra la Juve e la Dea, ma non è il momento ancora di pensarci, poiché Thiago Motta e soci devono prendere quanto di buono venuto fuori a Cagliari e farlo lievitare mercoledì contro l’Empoli e poi nel weekend in casa contro l’Hellas Verona. In Sardegna si è vista ancora una volta una squadra dai due volti, ma più solida e matura del recente passato. Nel primo tempo, soprattutto dopo il vantaggio, è stato un dominio totale da parte dei bianconeri, che solo Caprile e le scelte tecniche sbagliate di Yildiz hanno frenato verso un risultato più rotondo.
Nella ripresa, anche per la pressione maggiore da parte degli uomini di Nicola, la Juventus si è un po’ abbassata, è stata meno pulita tecnicamente, ma ha comunque controllato senza molti patemi. Certo, quando domini come nel primo tempo, è un delitto arrivare ai minuti finali con il minimo scarto, ma alla fine i tre punti erano l’obiettivo primario e considerato che da qui alla fine del torneo mancano sempre meno partite, non c’è da fare tanto gli schizzinosi.
La nota dolente
Di certo, si può e si deve entrare nel merito delle prestazioni dei singoli, con Koopmeiners che ancora una volta è parso abulico e avulso dalla manovra di squadra, mentre Gatti ha fatto da leader in un complesso nel quale sono emersi anche Kelly, in parte Vlahovic e Locatelli. Peccato per gli infortuni: ancora una volta una gara della Juventus si è conclusa con alcuni giocatori costretti a fermarsi per problemi muscolari. A parte i lungodegenti Cabal, Bremer e Milik, erano già in infermeria Veiga, Kalulu e Savona per i rispettivi problemi muscolari, ma a questi si sono aggiunti Cambiaso e Douglas Luiz. Curioso soprattutto il caso del brasiliano, che era appena rientrato da un problema muscolare e si è fermato dopo soli 12 minuti. E dire che prima di arrivare a Torino era sanissimo e non si faceva quasi mai male…