Ieri è stato il grande giorno di Jonathan David alla Juventus, ma il club bianconero non ha alcuna intenzione di fermarsi. L’obiettivo è dichiarato: non si potrà rivoluzionare la rosa che lo scorso anno ha visto 16 nuovi innesti e 19 uscite, ma la si può rafforzare con acquisti mirati e di livello. Il nuovo corso targato Damien Comolli, che continua a svolgere contemporaneamente i ruoli di ad, dg, ds e dt, non si nasconde: dopo il centravanti canadese si punta a un altro attaccante di livello assoluto (Osimhen), un esterno d’attacco (Sancho), un mediano che aumenti qualità e quantità (Tonali è il primo nome, ma non solo) e almeno un difensore che si affianchi al rientro di Bremer.
Mercato Juve: i sacrificabili
È chiaro che qualcuno andrà sacrificato, visto che i nomi di cui sopra lasciano presagire investimenti importanti. Mbangula e Weah sono considerati da tempo monetizzabili, Vlahovic è fuori dal progetto, Milik rimane in bilico per via delle condizioni atletiche, Conceicao e Kolo Muani sono due riscatti onerosi e oggi in forte discussione. Senza dimenticare che tra Koopmeiners e Douglas Luiz uno partirà: l’impressione che si ha è che Igor Tudor voglia provare a recuperare il primo (anche se le prestazioni del Mondiale per club sono tutt’altro che incoraggianti), mentre al secondo non ha praticamente mai dato una chance, in linea con il suo predecessore Thiago Motta.
Per quello che si è visto fin qui, del resto, anche il tecnico croato, nonostante avesse detto alla presentazione di volersi “adattare” al contesto e ai giocatori, si è rivelato molto legato al suo modulo e al suo modello di gioco. Che non ha mai praticamente messo da parte. Ora, però, Damien Comolli potrebbe metterlo di fronte a un bivio, visto che l’acquisto di David e quello di un altro centravanti, potrebbero costringerlo a schierare le due punte. Siamo ovviamente a livello di ipotesi, perché oggi nessuno può sapere come si concluderà il mercato della Juve, ma non è affatto da escludere appunto uno schieramento con due centravanti, che tra l’altro molti invocano da tempo per riempire maggiormente l’area di rigore.
Tudor giocherà con le due punte?
Potremmo ipotizzare, dunque, un 1-3-4-1-2 con Yildiz dietro le punte. Uno schieramento maggiormente offensivo e che farebbe perdere ai bianconeri il doppio trequartista, che ha la funzione non solo di servire l’attaccante e inserirsi in area di rigore, ma anche di riaggredire gli avversari in fase di non possesso. Di conseguenza, servirebbe un centrocampo ancora più muscolare e che regga l’urto, soprattutto contro avversari di caratura elevata. E anche difensori rocciosi e veloci per contrastare ripartenze ed eventuali cross o traversoni.
Ed è qui che arrivano le note dolenti. A centrocampo, a parte Thuram, che ha indubbiamente prospettive da campione, chi c’è nell’attuale rosa della Juve in grado di supportare questo modulo dispendioso? E in difesa, a parte l’incognita Bremer (dovrebbe tornare a giocare a inizio agosto), i vari Kelly, Rugani, Kalulu, Gatti e Savona sono adatti a questo modello di gioco? Comolli va dritto per la sua strada e si confronta quotidianamente con il mister, ragion per cui noi osservatori non possiamo fare altro che attendere lo sviluppo delle prossime settimane, quando prenderà forma la nuova Juve che, come dice il dg, dovrà avere una linea guida chiara: alla Vecchia Signora si gioca per vincere e non ci si accontenta di perdere 1-0 col Real Madrid “a testa alta”.