Nerazzurri di nuovo favoriti nella corsa a tre:
Stefano De Grandis
sono i più forti a centrocampo.
Il Milan risponde con la difesa,
mentre il Napoli ha centravanti top.
A sei giornate dalla fine, la faccenda non è ancora chiara. Il Milan è ancora in testa, ma l’Inter è tornata brillante, e se dovesse vincere il recupero col Bologna sarebbe di nuovo davanti ai rossoneri. All’improvviso la crisi tocca al Napoli, che ha perso per la quinta volta in casa, e ora probabilmente non può più sbagliare. Però possono ancora vincere in tre. Come almeno quattro sono le squadre in corsa tra Europa League e Conference.
Allora proviamo ad analizzare questa volatona, attraverso le pagelle dei protagonisti del momento.
L’Inter sembra la squadra più in palla, perché dopo la vittoria sulla Juve ha cancellato la paura e ritrovato i suoi protagonisti, soprattutto a centrocampo. Su tutti Perisic e Barella
PERISIC 7.5
Col primo Conte andava in tilt se cambiava ruolo. Adesso è una furia ovunque lo piazzi. Sulla fascia macina chilometri, brucia l’erba e serve assist: due nell’ultima occasione. Ed è talmente vitale per Inzaghi, che quando contro il Verona decide di buttare dentro Gosens, chi deve fargli posto è un attaccante. E il serbo – quello che funzionava solo da ala – sgomma pure da seconda punta
Tracimante
BARELLA 7
All’improvviso non è più un rospo. La vittoria sulla Juve ha funzionato come il bacio della bella, che ha svegliato Niccolò restituendogli fierezza e autorità. Di nuovo, quando imperversa e detta legge in mezzo al campo, incute rispetto. Di nuovo, se impone la sua gabella a centrocampisti e difensori avversari, nessuno è in grado di ribellarsi
Principe
Il Milan che invece si è incartato sui due 0-0 consecutivi contro Bologna e Torino, in questo momento ha due facce. Quella radiosa della difesa, che non subisce gol da sei partite (5 di campionato più il derby di coppa con l’Inter), ma fa una fatica pazzesca a far gol, visto che nelle stesse sei partite ne ha messi a segno solo tre. E se è vero che spesso in Italia vince chi ha la difesa migliore, quando ci si mette in piedi sui pedali bisogna fare puntyi, vincere, e zenza i gol pare complicato. Quindi scelgo, in questo intervallo di campionato, un promosso e un bocciato: Maignan e Leao
MAIGNAN 7
La difficoltà è farsi trovare pronto a intervalli irregolari, quando gli avversari che si difendono lo minacciano a sorpresa. Allora piazza mani o piedi davanti alle conckusioni improvvise. E sono sei consecutivi i clean sheet in un’epoca in cui sistemi di gioco e organizzazione non favoriscono certo gli zeroazero… Forte quanto silenzioso. Meno esuberante di Domnnarumma, forse. Ma efficace con le mani. E più forte con i piedi.
Certezza
LEAO 5
Prima surfava tra le onde della difesa avversaria, adesso sfila. Ancheggia sotto gli occhi del pubblico e ostenta la sua eleganza, aspettando forse l’applauso. Attento a non sgualcire la maglia e a rimanere pulito. Ma nel momento del corpo a corpo e della zuffa finale, bisogna ingoiare la propria quota di polvere e accettare di sporcarsi. A lui, probabilmentre, questa volgarità non piace, ma non basta essere belli
Fashion victim
Il centravanti che funziona meglio è senza dubbio quello del Napoli. Lui fa gol pure se rischia di non giocare per un piccolo risentimento muscolare. Il problema del Napoli non è certo in attacco. Semmai in mezzo al campo, dove Fabian Ruiz sta faticando a superare una infinita pubalgia e quando si aggiunge a Zielinki priva il Napoli di cattiveria a centrocampo. Vediamo pro e contro.
OSIMHEN 7
Si fa apprezzare pure quando gioca da solo. Quando fa il vigile mulinando le braccia per chiamare la palla, senza lavorare di sponda per gli altri. Tanto quando appena può, lui capitalizza. E trasforma i due palloni buoni avuto contro la Fiorentina in un gol da bomber (controllo e botta di collo pieno senza lasciar cadere la pall) e in un assist intelligente dopo una cavalcata delle sue
Trascinatore
FABIAN RUIZ 5
Spalletti lo ha inventato regista, regalando al Napoli una organizzazione da scudetto, ma la pubalgia ha rotto l’incantesimo. Ha tolto forza e scioltezza all’andaluso. E quando Fabian non ha gamba, non solo nasconde le idee necessarie per vincere in casa, ma nemmeno aiuta in copertura. Non è che non voglia, proprio non può. Si deve alternare con Zielinski.
Malconcio
La Juve sembra l’unica squadra padrona del suo limbo: troppo indietro per puntare allo scudetto. Tornata solida per gestire comodamente la qualificazione Champions. Nelle ultime 11 partite ha messo insieme 6 clean sheet e in una sola occasione, dall’Empoli, ha subito due gol. Con un nuovo protagonista
DE LIGT 7
In difesa non ci sono più spifferi. E a cambiare gli infitti, a evitare pericolose infiltrazioni, ci ha pensato l’olandesone. Al massimo, si subisce un gol a partita, e quasi mai all’interno dell’area: l’Inter ha segnato su rigore; il Cagliari con una conclusione improvvisa dalla distanza. Matthjis dirige il reparto, chiude e riparte. E quando stacca di testa, pare un pivot in sospensione
Restauratore
La lotta per l’Europa di riserva impegna Roma, Lazio, Atalanta e Fiorentina, ancora gomito a gomito. Ecco i nomi dei loro punti di riferimento.
SMALLING 7
Con lui, la difesa ha un’altra solidità. Marca e dirige. Anticipa oppure controlla. E poi dà ordini ai compagni, che diventano più affidabili. Contro la Salernitana non solo comanda la difesa, ma cerca e trova nel finale il gol che risolve la questione. In vista Conference, è un dato che conta: lui, in Norvegia non c’era…
Leader
IMMOBILE 8
Alle cattiverie nazionali ha reagito con una tripletta. Arrivando a 179 gol in 5 anni, con una scarpa d’oro piazzata in libreria. Uno così, da oltre 20 reti a campionato, andrebbe sfruttato per quello che sa fare: Sarri lo ha capito e gli affida palloni in verticale assieme alle speranze della Lazio. E lui sa come ripagare la cortesia
Moltiplicatore
NICO GONZALEZ 7,5
Il messaggio di Italiano è arrivato forte e chiaro. “Non chiamateli laterali, sono e devono essere attaccanti”. Così Nico ha smesso di svolazzare e ha cominciato a puntare la porta. Ha segnato un gran gol e saltato continuamente il suo dirimpettaio: e Mario Rui, al momento della doccia, ha dovuto smaltire sudore ed emicrania
Incisivo
ZAPATA 6
L’Atalanta deve aggrapparsi a lui. Che sebbene non sia al top, migliora gli altri con la sua semplice presenza. Finalmente la squadra ha un porto sicuro dove attraccare quando naviga nella metà campo avversaria. Finalmente Muriel può tornare a spostare da subentrato – gol numero 25 – senza doversi accollare un lavoro che non gradisce
Capoclasse