Dura meno di 10 mesi il progetto Thiago Motta alla Juventus. In giornata sono attese le comunicazioni ufficiali, dall’esonero del tecnico italo-brasiliano alla sua sostituzione con Igor Tudor, allenatore croato ed ex calciatore bianconero. Alla fine Tudor ha fatto un grande favore alla Vecchia Signora accettando una situazione delicata e senza avere grosse certezze, visto che dovrà conquistare intanto una Champions League sul campo e poi si vedrà. Ovviamente, la Juve ha provato anche con altri profili (come Roberto Mancini), ma un tecnico di quel carisma e caratura non sarebbe mai venuto per traghettare senza avere certezze sul futuro.
Antonio Conte il sogno nemmeno tanto nascosto
Ovviamente, non è detto che il “Mancio” non torni in corsa, magari dopo il 26 maggio, quando si chiuderà il campionato, anche se il sogno rimane il ritorno di Antonio Conte. Il tecnico salentino oggi allena il Napoli e De Laurentiis difficilmente lo lascerebbe, men che meno per tornare alla Juventus, ma l’impressione è che un tentativo si farà a prescindere. E non è tutto, perché risultano anche contatti della Vecchia Signora con dirigenti di campo, tra cui un grande ex, che potrebbero rivoluzionare nuovamente anche la gestione dell’area sportiva. Tutti sotto esame, dunque, Cristiano Giuntoli incluso.
Alla fine alla Juve come sempre quello che conta è la voce del padrone, di colui che tira fuori i soldi e che fa gli aumenti di capitale (ne servirebbe un altro sostanzioso senza l’eventuale Champions). Non si poteva oggettivamente proseguire con il bailamme degli ultimi giorni, ma oggi non c’è niente da festeggiare, come fanno alcuni supporters bianconeri sui social network. È un funerale, un fallimento totale del club su tutta la linea. Dalla proprietà stessa, che ha scelto i “commissari” Gianluca Ferrero e Maurizio Scanavino, alla guida dell’area sportiva, passando per l’allenatore e finendo ai giocatori, che sono sempre quelli che scendono in campo e che dovrebbero per primi vincere le partite.
Imperativo tornare a fare la Juventus
Che l’idillio dei primi mesi fosse solo fumo si era capito purtroppo molto presto e ora c’è innanzitutto da mettere una pezza portando a termine dignitosamente questa stagione. Per tutto il resto servirà tempo, perché anche mediaticamente la Vecchia signora deve ricostruirsi un’immagine letteralmente dilaniata negli ultimi tempi. Da domani inizia un’altra storia, che breve o lunga che sia dovrà parlare di Juventus e non di concetti astrusi, né di “progetti fantasiosi”, come ebbe a dire qualcuno salutando Torino. C’è da rimettere ordine nel funzionamento della macchina, dall’ultimo dei magazzinieri, fino al più importante dei dirigenti. Solo ricostruendo una società forte e un’identità bianconera, questo club potrà tornare a dire la sua a livello nazionale e internazionale. Oggi, come ho avuto modo di scrivere qualche giorno fa, ci sono solo le macerie.