Sprofondo rosso in Champions League per l’Italia, che rimane in corsa solo con l’Inter, che attende di conoscere la propria avversaria agli ottavi di finale. Tornano mestamente a casa, invece, Milan, Atalanta e Juventus, anche se si possono fare dei distinguo. I rossoneri si sono buttati via, perché dopo aver perso contro il Feyenoord all’andata nel ritorno erano rientrati in partita, ma con l’espulsione di Theo Hernandez hanno spianato la strada agli olandesi.
Champions League: Olanda e Belgio cacciano l’Italia
L’Atalanta, sfortunata negli episodi nel match giocato in Belgio, per l’ansia di ribaltare al più presto il Bruges ha concesso spazi letali per le ripartenze. Per di più, la Dea è arrivata all’appuntamento con tanti assenti e il fiato corto. Sulla carta, il match di ritorno un po’ più abbordabile lo aveva la Juventus, perché partiva dal 2-1 dell’andata, arrivato dopo il 3-1 rifilato sempre allo stesso PSV Eindhoven già all’inizio della competizione, quando sembrava che per la Vecchia Signora fosse iniziata in Champions League una nuova era fatta di gol e spettacolo.
La solita Juve a due facce
In realtà, il prosieguo della stagione è stata un’altalena con continui alti e bassi ed eccezione non ha fatto la gara giocata Eindhoven. Dopo un primo tempo tutto sommato accettabile, nella ripresa i bianconeri sono stati letteralmente annichiliti dagli uomini di Bosz dal punto di vista tecnico, tattico e mentale. Nonostante ciò, la squadra di Motta era riuscita a rimanere in partita grazie al gol di Weah che aveva concesso il bonus dei supplementari. E anche all’overtime, nonostante la superiorità degli olandesi, la Juve qualche occasione per portarla ai rigori l’ha pure avuta.
L’impressione che rimane è quella di una partita condita da qualche episodio sfortunato (vedi l’infortunio di Veiga prima e quello di Cambiaso poi) ma anche mal gestita, se è vero che Koopmeiners è stato schierato ugualmente nonostante avesse avuto la febbre il giorno prima, e con correttivi a gara in corso che sono parsi tardivi e tutt’altri che efficaci. Inevitabile ora che in casa Juve si imponga una riflessione, poiché dopo aver fallito già due obiettivi stagionali, occorre centrare assolutamente il quarto posto. Ma più in generale dovrà riflettere tutto il calcio italiano, i cui vertici nelle scorse settimane hanno dichiarato che economicamente non convenga al nostro Paese avere cinque squadre in Champions.
Solo colpa della pirateria?
Ormai con le spagnole lanciate il quinto posto si perderà, ma io fossi al posto loro rifletterei sul fatto che tre big italiane sono uscite contro due olandesi e una belga, ovvero squadre provenienti da campionati considerati fino a qualche tempo fa “minori” rispetto a quello italiano. Inutile stare qui a parlare sempre di pirateria, c’è una crisi profonda di valori che va colmata con progettualità e interventi mirati, soprattutto per le strutture e le regolamentazioni, visto che la giustizia sportiva continua ad avere diverse velocità. Senza impianti adeguati e un sistema credibile, chi è disposto – dall’estero o anche dall’interno – a investire in questo prodotto calcio che continua a depauperarsi?