Il mondiale di Formula 1 si è arricchito di una nuova protagonista, la McLaren. Dopo anni a lottare nelle retrovie, sembra essere risorta. Ma qual è stata la chiave di questa risurrezione? Tutto è partito da una ristrutturazione interna, passando dalla classica organizzazione con direttore tecnico responsabile di tutte le aree della progettazione, ad un’organizzazione a tre teste.
La nuova organizzazione prevede tre teste.
- Peter Prodromou, ex braccio destro di Adrian Newey, direttore nel reparto aerodinamico.
- Neil Houldey sul reparto ingegneristico.
- David Sanchez preso dalla Ferrari per il lato prestazionale. (Fuori l’ex DT James Key).
Questi tre profili rifaranno al Team Principal Andrea Stella. Ex ingegnere in Ferrari, Stella è un profilo molto apprezzato a Woking. E’ riuscito a dare stabilità all’ambiente, riorganizzare la struttura dando maggiori responsabilità a profili di talento precedentemente oscurati, ma non solo. Ha effettuato compere dai migliori team a livello di ingegneri.
Siamo ancora nel corso di un cambiamento iniziato da lontano. Infatti, il team può contare da giugno su una nuova galleria del vento, importante passo in avanti. La galleria del vento utilizzata in precedenza era quella della Toyota che si trova a Colonia. Avere una galleria così lontana dalle sedi di progettazione è molto scomodo, in quanto i tempi sono tutti dilatati per quanto riguarda il test delle parti ed eventuali correttivi. Tutti cambi a medio-lungo termine, che hanno prodotto quanto di buono stiamo vedendo poi ora, facendo passare un team da lottare per una top 10 nel migliore dei casi a lottare per podi in modo costante.
Mercedes: cambio concetto e di personale
Il team anglo-tedesco viene infatti da alcune stagioni deludenti. E’ iniziato tutto con scippi di personale da parte dei principali rivali, che ne hanno causato l’indebolimento dell’organico.
Il ruolo di direttore tecnico era stato assunto dal 2021 da Elliot, responsabile dunque delle ultime tre vetture. Da inizio stagione 2023, visti i deludenti risultati, c’è stato un nuovo cambio casacca, col ritorno di James Allison.
Tra le colpe del declino, la scarsa reattività e incaponimento sulle proprie idee sicuramente. Gli ingegneri hanno insistito col concetto “zero-sidepods”, che guardando ai puri numeri simulativi era un grande concetto ma in pista si è dimostrato tutt’altro. Incaponimento sul concetto e poca reattività, costata il posto a diversi ingegneri ed il ruolo di direttore tecnico a Elliot.
Una mezza rivoluzione tecnica, con inserimento di nuovi ingegneri dai competitor, che fanno fungere questo 2023 da banco di prova per l’anno prossimo, in cui la vettura sarà interamente curata da James Allison. Il problema di team come Mercedes e Ferrari, che hanno preso la macchina “vecchia” e l’hanno modificata con un concept simile a quello Red Bull durante l’anno, è che la macchina era progettata attorno ad un altro concetto di base. Servirà ripartire da un foglio bianco seguendo la via Red Bull o, chissà sorprendendoci con un’altra idea.
Ferrari, tra errori in pista e mercato
Il team di Maranello è alle prese un pò coi fantasmi del passato: strategie non sempre azzeccate (vedi Silverstone) e un malumore crescente dei piloti, specialmente Leclerc.
Nel mirino principalmente è finito Xavi Marcos, ingegnere di pista di Leclerc, spesso criticato per la poca reattività al muretto e lo scarso polso durante le conversazioni col monegasco. Iniziano circolare rumors su una sua sostituzione nel 2024.
La McLaren è un ottimo esempio di come il miglioramento dell’organizzazione interna e l’acquisizione dei giusti profili siano determinanti per il miglioramento, a medio-lungo termine. La Ferrari questi cambiamenti li ha effettuati a inizio anno: la fine del rapporto con David Sanchez e la riorganizzazione interna, unita all’acquisto di alcuni ingegneri Red Bull, ne è un esempio. Vederne i risultati a stagione in corso è molto difficile perché la base della macchina progettata non è buona.
Le modifiche effettuate hanno dato migliore consistenza in gara, con il problema di usura migliorato, però la performance non è ancora sufficiente.
Il nuovo gruppo di lavoro farà vedere tutto il suo potenziale nel 2024, ripartendo dal fatidico foglio bianco. Un nome di spicco che sembra alle porte di Maranello è quello di Loic Serra, esperto ingegnere Mercedes che si occupa dell’interazione tra gomme e sospensioni. Un uomo che andrebbe a colmare una grande ed annosa lacuna presente in Ferrari, che è sempre stata carente nell’ultimo decennio in questo settore. Ingegnere che però inizierebbe a lavorare in Scuderia solo sull’auto 2025.
Le modifiche sia a livello organizzativo che tecnico, Ferrari e Mercedes le stanno facendo.
Basterà per impensierire la macchina perfetta Red Bull?